Si riducono le imprese registrate: siamo a quota 118mila (4mila meno di 10 anni fa)

Diminuzione più consistente in Val Trompia, mentre aumentano le imprese lungo l'asse della A4
In dieci anni sono aumentate le imprese lungo l'asse della A4 - Foto NewReporter © www.giornaledibrescia.it
In dieci anni sono aumentate le imprese lungo l'asse della A4 - Foto NewReporter © www.giornaledibrescia.it
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Si riduce, tra il 2012 e il 2022, il numero delle imprese registrate nel Registro ditte delle Camera di commercio industria agricoltura e artigianato di Brescia. Dalle 122.095 del 2012 scendono a 118.224 alla fine del 2022, con una riduzione di - 3.871 imprese, pari al - 3,2%. Tiene, quindi, lo stock delle imprese bresciane, tra crisi economiche e pandemia, ed è un dato positivo se consideriamo che, dal 2011, il numero delle imprese registrate in provincia di Brescia è stato in lenta ma costante riduzione, con le imprese registrate che, in quell’anno, arrivano a toccare il tetto di 122.191 per poi scendere fino alle 117.391 del 2020, con una riduzione di quasi 5mila unità, in un decennio. Poi la ripresa nel 2021, dove si torna a 118.742 e lo stallo nel 2022.

Le imprese attive

In realtà per le imprese attive, ovvero operative da un punto di vista economico (ad esempio hanno utilizzato forza lavoro o realizzato fatturato) i numeri sono inferiori ma la dinamica non cambia nella sostanza, anche se si appesantisce il bilancio negativo. Le imprese attive in provincia di Brescia erano 110.643 nel 2012 e sono state 105.790 nel 2022, con un saldo negativo di 4.853 imprese, pari al -4,4%.

Nel corso del decennio si riducono sia le imprese individuali (-8.743, -13,3%) che le società di persone (-5.919, -22,8%) mentre aumentano le società di capitale (+7.632, +24,7%) e restano marginali le «altre forme societarie».

Nei 33 comuni con più di 10mila abitanti

Questo è il quadro generale provinciale di riferimento che ci permette di valutare le diverse dinamiche nei 33 maggiori comuni bresciani. Una valutazione che osserva, comune per comune, come varia il numero delle imprese registrate, tra il 2012 e il 2022, considerando il saldo tra l’ammontare iniziale e quello finale come elemento di giudizio. Un giudizio che, al di là del valore assoluto, tiene conto, per un confronto puntuale, del saldo percentuale.

Diciamo subito che, in sintonia con la media provinciale, la gran parte dei comuni maggiori, 29 su 33, il numero delle imprese registrate risulta in riduzione.

Nella maggioranza dei comuni il calo del numero delle imprese supera la media provinciale, con una decina di comuni in cui la riduzione del tessuto imprenditoriale è più netta e doppia questo dato (-3,2%). È il caso Di Lumezzane (-247 imprese, -12,6%), Castel Mella (-86, -10,9%), Manerbio (-123, -9,4%), Villa Carcina (-67,-8,4%), Orzinuovi (-108, -8,3%), Gardone Val Trompia (-65, -8,2%), Ghedi (-118, -7,1%), Calcinato (-96, -7%), Nave (-49, -6,3% e Sarezzo (-65, -5,8%). Non può sfuggire come la metà di questi comuni, in cui la riduzione percentuale del numero delle imprese registrate è particolarmente elevata, sia collocata in Val Trompia.

Una quindicina di centri vedono ridursi, in percentuale, il numero delle imprese localizzate nel territorio con valori a cavallo del dato medio provinciale, dal -5,3% di Palazzolo sull’ Oglio (-100 imprese) e Cazzago San Martino (-52) al -2,4 di Chiari (-46 imprese), Montichiari (-60) e Concesio (-27). Riduzioni decisamente più modeste si registrano a Travagliato (-24 imprese, -1,8%), Rovato (-21, -1%).

Con valori di sostanziale pareggio tra il numero delle imprese nel 2012 e nel 2022 a Gavardo (-6 imprese, -0,5%), Botticino (- 2, -0,3%) e, in campo positivo, Castenedolo (+7 imprese, +0,7%). Brescia, forte di oltre 27mila imprese nel 2012 supera quota 24mila nel 2022, con un aumento di 667 unità, pari al +2,8%. Ma il primato per il trend delle imprese registrate spetta a Desenzano del Garda dove il saldo di +290 imprese vale, in percentuale il +10,1%.

Difficile interpretare la dinamica delle imprese in un decennio complicato da un insieme di fattori di trasformazione, in parte esogeni, si pensi alla pandemia e in parte endogeni, con la crescente terziarizzazione dell’economia bresciana. Ma non può sfuggire, insieme alla riduzione del numero delle imprese nei comuni maggiori della Val Trompia, come i centri in cui cresce il numero delle imprese sono quasi tutti collocati sull’asse che taglia la provincia lungo il percorso della autostrada A4, con al centro, ancora una volta, Brescia. 

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