Nel 2013 in cima alla classifica c’era Nave, e dieci anni dopo?

I 33 comuni con oltre 10mila abitanti sono stati analizzati a dieci anni di distanza in base a sette parametri
Una veduta panoramica di Nave - © www.giornaledibrescia.it
Una veduta panoramica di Nave - © www.giornaledibrescia.it
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Il 26 settembre 2013 così presentavamo la nuova avventura della Qualità della vita: «Un percorso per conoscersi e per conoscere. Un itinerario per discutere e confrontarsi. L’iniziativa che prende avvio oggi con il nostro giornale è nata così, come strumento per leggere il nostro territorio e per porre domande appropriate a chi ne ha la responsabilità, sulla gestione del quotidiano e sulle idee possibili per il governo del futuro». Sono passati esattamente dieci anni, un decennio durante il quale abbiamo proseguito quel percorso alla scoperta della qualità della vita dei bresciani.

Tornano le classifiche

Dopo la pausa per il Covid tornano le classifiche. Ancora valida la definizione di dieci anni fa: qualità della vita intesa come formula complessa che intreccia diversi elementi, differenti fattori che possono salire in un caso e scendere nell’altro, ma che nella loro relazione dicono di uno status esistenziale complessivo.

La prima edizione fu vinta da Nave (secondo posto per Salò e terzo per Gardone Val Trompia), poi ovviamente ogni anno altri si sono susseguiti. Ci siamo detti: perché non fare una classifica del decennio? La scelta è stata quindi quella di proporre una valutazione del miglioramento/peggioramento di alcuni indicatori, tra quelli rilevanti nell’analisi della qualità della vita, nel periodo tra il 2012 e il 2022 e verificare, attraverso una comparazione che interessa solo i 33 comuni con oltre 10mila abitanti. Gli stessi centri che sono stati protagonisti della prima edizione della nostra indagine, realizzata nel 2013, con riferimento ai dati dell’anno precedente.

Sette indicatori

Abbiamo scelto di selezionare sette indicatori, uno per ciascuna delle nostre tradizionali aree tematiche e di misurare come ciascun comune ha migliorato o peggiorato i propri valori. Una scelta, ovviamente, arbitraria che, tuttavia, consente, nella logica del confronto territoriale una comparazione oggettiva. Chiaramente non possiamo definire, con un set così ridotto di indicatori, il comune in cui è migliorata maggiormente la qualità della vita. Possiamo, tuttavia, arrivare a definire una sorta di graduatoria che si fonda sull’analisi di quegli specifici indicatori e che, magari, con diversi parametri potrebbe dare esiti diversi. Ma questo è il gioco.

Il criterio per il punteggio

I punteggi assegnati, relativamente ai sette indicatori, rispondono a un analogo criterio: 1.000 punti al comune che realizza il maggiore miglioramento e, in proporzione algebrica, si definiscono tutti i punteggi fino allo 0, assegnato al comune che migliora meno o peggiora di più. Dalla somma algebrica dei sette punteggi viene determinato una sorta di «graduatoria generale» che, giova ricordarlo ancora, non indica il comune con la migliore qualità della vita nel 2022 ma quello che, tra il 2012 e il 2022, realizza le migliori performance.

Accanto ad ogni elaborazione di dati, ad una percentuale che cresce o che scende, vi è la vita quotidiana di ogni cittadino, il suo rapporto con le cose che lo circondano, la sua lotta di ogni giorno al fine di rendere sempre meglio vivibile lo spazio in cui si gioca gran parte della propria esistenza e quella dei propri figli. La Qualità della vita fotografa tutto questo, uno strumento che è quindi anche l’occasione per riflettere su ognuno di noi

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