Bper e Unisalute, il legame tra mondo bancario e sanità

Direttore Maurizio Veggio, come si sposa il sistema bancario con il mondo della sanità e della salute?
Il legame tra mondo bancario e sanità oggi è più stretto di quanto si possa immaginare. In qualità di banca fortemente radicata sul territorio, il nostro ruolo non si limita solo a fornire soluzioni finanziarie tradizionali. Accompagniamo infatti i nostri clienti nelle scelte che riguardano la loro qualità di vita. Oggi fare consulenza significa avere una visione globale: finanziaria, patrimoniale e anche sanitaria.
Suggerire coperture sanitarie ai nostri clienti significa dare loro la possibilità concreta di scegliere dove, come e quando curarsi, tutelando allo stesso tempo il proprio patrimonio. È una forma di protezione a tutto tondo, che tocca non solo la salute, ma anche la serenità economica del nucleo familiare.
In che modo Bper integra questo impegno con la propria responsabilità sociale?
È un impegno che nasce dal nostro Dna: offrire soluzioni accessibili e su misura per ogni cliente, anche attraverso piani rateali che rendano sostenibili i costi della sanità privata. Siamo mossi dalla consapevolezza di vivere in un territorio dove la sanità pubblica è una risorsa fondamentale ed efficiente, ma spesso sotto pressione.
Quali sono le principali sfide che affrontate nel proporre servizi sanitari all’interno di un contesto bancario?
La sfida più grande è far comprendere ai clienti che la banca oggi può offrire molto più di un conto o di un finanziamento. La protezione della salute è un tema che tocca la vita quotidiana e, per questo, richiede fiducia e consapevolezza. Un altro aspetto cruciale è la personalizzazione: dobbiamo proporre soluzioni calibrate su ogni fase della vita, dal giovane lavoratore al pensionato, dalla famiglia con bambini all’imprenditore. Ed è qui che entra in gioco il valore della consulenza.

Ci può fare qualche esempio concreto di cosa offrite oggi?
Grazie alla nostra partnership strategica con il Gruppo Unipol, siamo in grado di proporre un ventaglio completo di coperture sanitarie e infortuni, pensato sia per i privati che per le imprese. Siamo presenti in ogni ambito: dalla tutela del singolo, alla protezione delle famiglie, fino alla salvaguardia delle cosiddette «persone chiave» nelle aziende, il cui benessere è spesso determinante per la continuità dell’attività. Possiamo contare su UniSalute, leader nazionale del settore con oltre 20 anni di esperienza, e parte del Gruppo Unipol.
Qual è il valore aggiunto della proposta UniSalute?
La sua forza sta nella completezza. Non parliamo solo di grandi interventi chirurgici, ma di un pacchetto di servizi che parte dalla prevenzione, passando per cure dentarie, diagnostica, visite specialistiche. Tutti elementi fondamentali che incidono direttamente sulla qualità della vita delle persone.
Il percorso di prevenzione, ad esempio, è personalizzato in base all’età e accompagna il cliente lungo tutto l’arco della vita, a partire dai più giovani. È un tema cruciale, sia per il benessere individuale sia per il contenimento dei costi sanitari, e agevola un percorso spesso alle prese con liste d’attesa molto lunghe.
Inoltre, grazie all’accesso a strutture di eccellenza tramite il canale assicurativo, i nostri clienti possono ottenere diagnosi e cure in tempi rapidi. Le coperture per i ricoveri e gli interventi chirurgici, poi, garantiscono assistenza a partire dal Day Hospital fino ai casi più complessi.
Che tipo di risposta ricevete dalla clientela?
La risposta è decisamente positiva e i numeri della Direzione Regionale Lombardia Est Triveneto che presiedo lo confermano: nel 2024 abbiamo raccolto premi per un valore complessivo di 6,8 milioni di euro, destinati a coperture sanitarie e infortuni. E il trend continua a crescere: nel solo primo trimestre del 2025 abbiamo già raggiunto quasi 3 milioni di euro. Un segnale chiaro che ci dice quanto questi temi siano sentiti e quanto i clienti apprezzino un’offerta che unisce solidità bancaria e attenzione alla salute.
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