Botticino, una comunità attempata che vuole sentirsi giovane

«Quando, come ora, vedo le tante persone di Botticino che si spendono per gli altri mi convinco che la scelta di fare il sindaco, nonostante i tanti problemi, sia stata giusta. Una comunità così vivace dà fiducia». Parole di Donatella Marchese, pronunciate l’altra sera durante l’incontro per presentare la ricerca del GdB sulla qualità della vita. Botticino - al di là delle ferite provocate dalla crisi economica, delle difficoltà contingenti, delle debolezze - dimostra, ancora una volta, «la forza della nostra provincia, la sua volontà di andare avanti». Le frasi, stavolta, sono del nostro direttore Nunzia Vallini.

Una popolazione che invecchia, una economia poco dinamica ma con alcune eccellenze, un buon tenore di vita, un ambiente più che accettabile: sono gli elementi principali che riguardano Botticino. Ne hanno discusso, nel Teatro Centro Lucia, Marchese, Vallini e il direttore territoriale Brescia Est di Ubi Banca, Piergiacomo Bollani, sollecitati dal nostro vice caporedattore Claudio Venturelli. I numerosi ospiti in sala sono stati poi fondamentali per completare il quadro.

Innanzitutto il primo punto debole: la popolazione. Nel senso di una natalità molto bassa a cui corrisponde un alto indice di vecchiaia, a cui aggiungere una scarsa immigrazione. A Botticino vivono 159 over 65 per ogni 100 under 15. «Purtroppo è un fenomeno storico degli ultimi decenni», ha commentato il sindaco. «Le coppie giovani non si fermano in paese perché la casa costa troppo. Le Amministrazioni comunali, di recente, hanno attuato politiche di edilizia convenzionata, ma la crisi non ha certo aiutato ad ottenere risultati positivi».

Qualcosa, tuttavia, si sta muovendo. «Nei primi sei mesi del 2017 Ubi ha raddoppiato i mutui casa erogati a Botticino rispetto allo stesso periodo del 2016», ha sottolineato Bollani. Segno positivo, dopo due-tre anni «di calma piatta». Questo è il momento, per le giovani di coppie, di provarci, ha confermato Bollani: «Abbiamo mutui specifici, flessibili, anche per chi ha un lavoro precario, i tassi sono al minimo, il costo delle abitazioni è sceso, le risorse ci sono». Il problema demografico rischia di diventare drammatico, ha rincarato Vallini, «gli ultimi dati Istat segnalano in Italia un crollo verticale delle nascite. Certo, se non hai il lavoro è difficile mettere su famiglia e fare figli...».

L’economia è un altro punto dolente di Botticino. Spiccano alcune eccellenze, ma il tessuto imprenditoriale è poco dinamico. «Botticino è sempre stato più un Comune residenziale, che industriale o artigianale», ha chiarito il sindaco. Non solo. La crisi ha fatto selezione: «Sono sopravvissuti i migliori», secondo Donatella Marchese. «Gli imprenditori senza idee chiare, che non hanno innovato, non ce l’hanno fatta», ha confermato Bollani.

In sofferenza anche il commercio, che a Botticino significa negozi di vicinato. Il calo dei consumi ha colpito soprattutto il settore abbigliamento. «Ubi - parole di Bollani - è disponibile a sostenere chi vuole investire. Servono idee buone, chiare e sostenibili». Una risposta diretta anche ai ragazzi della Scuola Enaip di restauro di tessuti antichi, che durante la serata hanno manifestato il sogno di poter aprire una loro attività autonoma. Difficile, comunque, possa accadere a Botticino vista la natura del mestiere: chissà mai, però, si possa pensare in futuro ad una sinergia con i calzifici locali.

Uno dei punti di forza di Botticino è la sicurezza. Nel nostro Rapporto 2016 sulla qualità della vita la cittadina è al primo posto. Non è che non ci siano reati, ovviamente, ma in rapporto alla popolazione sono decisamente pochi. In calo, pure: nel periodo 2008-2014 il trend della delittuosità è negativo, con 45 denunce. «È vero - ha commentato il sindaco - siamo un’isola felice in questo senso, grazie anche all’opera delle forze dell’ordine».

Altri aspetti positivi rilevati dall’indagine sono l’alta spesa del Comune per l’istruzione, 86 euro pro capite («Ma bisogna aggiungere i 100mila euro a sostegno del Centro Lucia», ha ricordato il sindaco); la buona frequenza della biblioteca («È il fiore all’occhiello dei nostri servizi»); la forte presenza del volontariato; il reddito medio (oltre 22mila euro lordi); l’ottima qualità dell’acqua e dell’aria. Qualche grattacapo arriva dal rischio idrogeologico: «Le frane a San Gallo e le esondazioni del Rio Musia sono un problema», ha riconosciuto Marchese.

Un primato, invece, riguarda la raccolta differenziata: Botticino, con oltre l’83%, è in testa alla classifica fra i 38 Comuni bresciani maggiori. «La cittadinanza ha risposto bene al nostro porta a porta, da cui è escluso solo l’indifferenziato che finisce in calotta». Chiudiamo, tuttavia, con una nota dolorosa. La spesa sociale del Comune, cospicua, non basta. «Le richieste, in questi tempi di crisi, superano le disponibilità». Per gli alloggi, ad esempio. Il Comune dispone di 47 abitazioni: ma ce ne vorrebbero di più. «C’è un problema di risorse», ha riconosciuto il sindaco. «Le Amministrazioni non possono fare mutui, ricevono finanziamenti da Stato e Regione su progetti particolari. Così non si può andare avanti».