AI: una questione democratica non soltanto tecnologica

Riportiamo l’intervento di Lorenzo Maternini durante l’ultima seduta del Consiglio comunale di Milano, dove ricopre l’incarico di advisor per l’innovazione del sindaco.
«Oggi parliamo di intelligenza artificiale, una tecnologia al centro di una grande sfida geopolitica globale. L’Europa ha cercato di regolamentare, ma si scontra con un arretramento tecnologico che ci obbliga ad accelerare il nostro sviluppo. Il rischio è che un’eccessiva regolamentazione diventi un ostacolo alla crescita, anziché una garanzia per i diritti. È una sfida talmente grande che probabilmente travalica i confini nazionali: i singoli Stati, da soli, rischiano di essere impotenti. E allora, perché discuterne qui, in Consiglio Comunale?
Perché l’AI e il digitale diventano davvero un pericolo per la nostra società quando si realizza una condizione fondamentale: il nostro isolamento. È l’isolamento che permette all’AI di amplificare i bias, di trasformare anche l’essere umano in un «pappagallo» che ripete, ma non crea. David Gross, premio Nobel per la Fisica, ha recentemente affermato in una sua intervista al Sole24 ore uscita qualche mese fa, che l’Intelligenza Artificiale può rappresentare un rischio per la scienza, perché non osserva, non verifica, non replica: indebolisce e, a tratti, elimina il confronto tra esseri umani, in quel caso scienziati.
Spiegare perché il confronto tra uomini abbia una valenza diversa da quello tra macchine ci porterebbe lontano, ma un punto è chiaro: le macchine hanno sempre bisogno dell’impulso creativo umano per uscire dai loro pattern predefiniti. La sfida è dunque democratica in quanto è necessariamente collettiva: non solo riguarda tutti, ma può essere affrontata solo insieme. Ecco perché è importante parlarne qui, e perché i Comuni – che sono il primo nucleo istituzionale delle nostre comunità – devono trovare strade per introdurre l’AI nella società in modo collettivo: attraverso iniziative di sensibilizzazione, spazi di confronto, principi guida condivisi.
La tecnologia ci pone di fronte a grandi domande, ma il futuro si costruisce insieme, nella capacità di confrontarci e di trovare soluzioni collettive. È questo il compito che ci attende, ed è qui, in luoghi come questo, che dobbiamo iniziare a farlo. L’introduzione dell’AI è una sfida di società, più che di regole. È una sfida etica, prima ancora che economica. Ringrazio nuovamente tutti per l’invito e non vedo l’ora di ascoltare il punto di vista di Padre Benanti, che sono certo ci aiuterà a dare profondità e prospettiva a questo confronto».
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