Opinioni

Esiste un antidoto al malcontento

Egidio Bonomi
Il Villaggio globale coltiva l’angoscia perfino con acribia, svanita la virtù della speranza nella costante proliferazione dello scetticismo religioso
Un efficace antidoto al malcontento è il sorriso - foto unsplash.com
Un efficace antidoto al malcontento è il sorriso - foto unsplash.com
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Malcontento fa il cuor di iuta. Sbaglierò, ma nel mio lungo permanere tra i bipedi mortali, non ricordo un periodo di facce lunghe come quello in corsa. D’accordo, il mondo è in subbuglio, quotidianamente ammonticchiamo i trucioli del peggio che l’informazione in tempo reale ramazza nelle coscienze universali, i come ed i perché fanno capriole nelle menti, percosse dalle cronache, i cortei politicizzati coltivano indiscipline irose e tuttavia nulla e niente vale quanto il dono d’un altro giorno al mattino d’ogni... giorno.

Il malcontento s’insinua non più come veleno lento, ma col piglio d’una pioggia insistente. Il Villaggio globale coltiva l’angoscia perfino con acribia, svanita la virtù della speranza nella costante proliferazione dello scetticismo religioso, la politica sembra un eterno parto podalico: per l’opposizione non va bene nulla, nemmeno se va... bene, chi governa arranca sul sesto grado superiore dei tremila miliardi di debiti, molti non sanno che cosa volere, ma lo vogliono subito, le guerre (una sessantina sul nostro irrequieto Globo) stracciano ogni sospiro di pace…

Eppure... eppure nulla è più prezioso e degno d’apprezzamento d’ogni istante di vita. Intanto deve valere una constatazione che non vuole per nulla essere superficiale: non puoi farti carico dei dolori del mondo perché ti schiacciano. Certo, attenzione, consapevolezza, responsabilità, ma anche una qualche pacatezza nell’accostare ciò che accade, possibilmente assecondando un filo di spirito critico, masticando quanto viene propalato invece d’inghiottirlo, magari, anche avidamente. Non è facile, certo, perché la sarabanda di notizie infauste, fra il tragico e il disastroso, fanno pandemonio dentro le menti e al delicatino odor di meloni si contrappone un vigoroso afrore d’aglio.

Infine il malcontento violento, e qui si apre uno scenario che attiene alla follia. I malcontenti del malcontento alimentano ulteriore malcontento in una catena in cui la stupidità ha luogo e dimore tristemente ampie. Esiste l’antidoto? Sì, ed è personale di ciascun individuo: si chiama cordialità, gentilezza, sorriso, tolleranza e, azzardo perfino un pensiero in più: credere o non credere... credo che liberare una preghiera, ogni tanto, sia comunque salutare. E dato che il malcontento non è una necessità, sono contento di non essere malcontento.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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