Opinioni

Dal lusso al risparmio: cosa significa vivere da «nuovi poveri»

Clementina Coppini
La classe media sta vivendo una pesante crisi e tra rate, rammendi e discount saper risparmiare è quanto mai necessario
Un portafoglio vuoto - Foto Unsplash
Un portafoglio vuoto - Foto Unsplash
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Quando ti dicono che non c’è crisi e che anzi durante le festività milioni di italiani vanno in vacanza e/o spendono montagne di denaro, ci credi davvero? Non senti una persistente e sempre più pesante aria di penuria di pecunia? Oppure la percepisci distintamente ma ti guardi bene dal dirlo temendo di essere additato come uccello del malaugurio o persona invidiosa e negativa? O magari sei vittima dell’incertezza economica di questi tempi e ti vergogni di confessare che il tuo tenore di vita si è abbassato?

La vecchia povertà c’è ancora e non è una cosa da poco, visto che coinvolge quasi tre milioni di famiglie. Il dato più sconfortante è che circa un milione e trecentomila bambini appartengono a nuclei familiari in povertà assoluta. Quel numero e anche quel «circa» fanno venire i brividi. Sì, succede proprio nel nostro Paese, e sì, anche al Nord e tra italiani che sono tali da generazioni. Non sono questioni riguardanti altri continenti o altri pianeti e anche tu, che prima non pensavi a questi argomenti per non intristirti (a meno che tu non abbia partecipato a concorsi di bellezza dove tutti, si sa, desiderano la fine della fame nel mondo), ora ti poni il problema, anche perché è in costante ascesa un nuovo genere di povertà, la tua.

Fino a pochi anni fa eri un esponente della classe media e ora sei stato rispedito alle elementari, se non addirittura alla scuola materna. Quando la cosa toccava gli altri potevi permetterti di sottovalutare, ma ora che l’indigenza hai iniziato ad annusarla tu stesso la questione è diventata decisamente più rilevante.

All’apparenza tutto è come prima, in sostanza no. Hai una casa di proprietà (con rifiniture di pregio) con mutuo trentennale o in alternativa un affitto mensile, il Suv (elettrico) acquistato con il finanziamento, l’ultimo modello di smartphone preso a rate. Status symbol costosi (che peraltro hanno quasi tutte le persone che conosci, quindi non sono poi così esclusivi), ma mai quanto l’enorme incredibile lusso di mantenere agli studi uno o addirittura due figli.

Il tuo lavoro, dipendente o autonomo, ti fornisce un reddito che quando va bene negli scorsi cinque anni non è aumentato e quando va male è andato via via diminuendo. Hai vestiti firmati, ma sono ormai datati. Ogni tanto per questioni di lavoro o d’immagine acquisti nuovi capi d’abbigliamento, ma prima di farlo ci pensi tre volte e certo non puoi permetterti di rifarti il guardaroba a ogni stagione. Non butti più via gli abiti che si strappano, ma li rammendi o li porti da un/una sarto/a. Hai fatto tuo il celebre aforisma di Coco Chanel «L’eleganza non consiste nell’indossare un vestito nuovo».

Vai al supermercato, ma non disdegni il discount, soprattutto quando si avvicina la fine del mese e la carta di credito ha quasi esaurito la disponibilità. Hai anche cominciato a guardare con sempre maggiore interesse nei frigo e negli scaffali dove si trovano alimenti a scadenza ravvicinata venduti a metà prezzo. All’inizio osservavi e basta perché ti vergognavi di allungare la mano su prodotti con un bollo gigante recante la scritta «sconto 50%», poi hai notato che altri prendevano le cose con naturalezza e infine ti sei detto che in fondo attingendo a quel settore del super eviti gli sprechi alimentari. Il che peraltro è vero.

Non vedi? Senza accorgertene sei diventato ecologista. Puoi affrontare in due modi la tua condizione di «costretto al risparmio per cause di forza maggiore», ovvero di «nuovo povero»: prenderla male, logorarti perché non puoi più spendere e spandere e odiare chi è più abbiente e anche chi è più disgraziato di te o invece trarne un insegnamento esistenziale e abbracciare uno stile di vita minimal. Puoi scegliere se vivere da frustrato e scontento o riscoprire l’austerità e l’empatia. In ogni caso ti conviene attrezzarti per lottare e addestrarti all’arrampicata sugli specchi per diventare, in questa fittissima ragnatela di ricche spese e scarsi introiti, lo Spiderman che i tempi attuali ti chiedono di essere.

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