Nell’estate dell’industria tira un’aria nuova: Ariabox

Alcuni stabilimenti produttivi possono diventare un inferno durante la stagione estiva. Per altri - come quelli delle grandi aziende italiane e non che hanno scelto Climatica come partner nello sviluppo dei propri impianti di raffrescamento - tira un’aria diversa. La produzione non solo non si ferma per assenteismi, ma continua a essere precisa, performante e sostenibile. Anche quando le alte temperature estive tenderebbero ad arrecare più di qualche problema alla fisica dei materiali, compromettendo così l’esattezza di valori standard cruciali per il prodotto finale - si pensi a tutto il mondo della meccanica; anche quando il capannone è talmente grande da rischiare di disperdere il fresco - o il caldo d’inverno - generato dagli impianti, rendendo vani gli sforzi di ridurre gli sprechi di energia e costi. Il merito? È tutto di Ariabox, una semplice pompa di calore, progettata però specificamente per gli ambienti industriali, cosa che fa di lei una vera innovazione. Ce ne ha parlato Marco Mastaglio, Coo dell’impresa bresciana dietro il prodotto, con alle spalle oltre vent’anni di esperienza e numerosi brevetti nel comparto.
La genesi
«L’obiettivo era rendere facile e accessibile la possibilità di convertire i vecchi impianti a gas - il riscaldamento tradizionale con combustibili fossili, per capirci - in una forma più moderna e sostenibile. Oggi, Ariabox è una pompa di calore a tutti gli effetti rinnovabile», esordisce Mastaglio. È infatti cento per cento elettrica, e si integra con tutti gli impianti fotovoltaici. Ma è solo il primo di tanti vantaggi.
Un’installazione semplice ed efficiente
Il secondo è che è semplice da installare, come un armadio. «Ariabox è dotato di uno split (o unità interna) posizionato a terra, cosa che permette di garantire l’efficienza energetica, concentrando il lavoro solo nella zona inferiore dei capannoni, tendenzialmente alti», spiega il Coo. Se però questo è intuitivo nel raffrescamento - che l’aria fredda stia in basso - non lo è altrettanto nel caso del riscaldamento. «Siamo riusciti, attraverso una serie di con soluzioni tecniche, a ottenere il medesimo risultato anche nel periodo invernale, con il riscaldamento dei capannoni», racconta Mastaglio.
Il dato
«Dai casi analizzati post opera con le aziende che ci hanno scelto, abbiamo misurato un risparmio del 40% principalmente sui costi di gestione, senza dimenticare quello energetico». Questo significa migliorare molto le condizioni di vita degli ambienti di lavoro. «Ariabox scalda tutta l’aria e raffresca tutta l’aria, con il risultato di una perfetta omogeneità di temperatura».
Un impianto intelligente e integrato
Altra cosa che viene molto apprezzata dalle aziende è l’intelligenza della soluzione. «Riusciamo a rendere queste macchine intelligenti grazie a un software, un’interfaccia computer customizzabile al fine di creare automatismi specifici. Diamo alle imprese un pacchetto di programmi definito in modo taylor made e, lavorando con l’industria, diamo anche la possibilità di aggiungere automatismi al programma di partenza».
La diffusione del prodotto e l’esigenza del mondo meccanico
Riconosciuta e apprezzata per la sua eccellenza, la tecnologia ha potuto beneficiare degli incentivi statali introdotti in ottica di green deal e politiche internazionali che mirano alla transizione energetica dell’industria, permettendo alle aziende di passare dal fossile al rinnovabile. «Dove otteniamo il riscontro più positivo in assoluto - illustra il Coo - è il settore della meccanica, che mostra un’esigenza molto acuta di una soluzione intelligente per il raffrescamento. Sono tante le problematiche intrinseche alla lavorazione, dall’assenteismo del periodo estivo agli scarti in eccesso di materiali».
Automotive e alluminio al centro
«L’automotive - precisa Mastaglio - è uno dei settori più sviluppati del mondo bresciano della meccanica e ha bisogno di temperature fortemente standardizzate. Le componenti che vengono prodotte in uno stabilimento italiano e quelle prodotte in uno stabilimento estero, per esempio, devono avere le stesse identiche caratteristiche, frutto appunto di temperature costanti. Quello dell’alluminio è un altro settore sensibile al tema, visto che il materiale è particolarmente soggetto alla dilatazione volumica che avviene col calore. E, in generale, dare la possibilità di lavorare con precisione significa dare la possibilità di diminuire gli scarti - conclude Marco Mastaglio di Climatica - e quindi gli sprechi». Insomma, nell’estate dell’industria tira un’aria tutta nuova.
Per informazioni, oltre al sito web di Climatica, è possibile consultare la pagina Facebook Climatica Sas e la pagina Instagram climaticasas - ariabox_.

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