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L’intelligenza artificiale arriva a Brescia

Diagnosi più rapide e precise in odontoiatria
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L'odontoiatria incontra l'intelligenza artificiale
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C’era un tempo in cui la diagnosi era un atto solitario. La radiografia, il dentista, l’occhio che inseguiva ombre e margini. Poi il silenzio della decisione, la diagnosi. Tutto dipendeva da lui, dall’esperienza e dall’intuito. Oggi qualcosa è cambiato. Accanto a quello sguardo ce n’è un altro. Non appartiene a un volto umano: è lo sguardo di un’intelligenza artificiale. Tra i primi a Brescia ad adottarla, lo Studio Dentistico Sabbadini ha portato la tecnologia d’avanguardia dentro la sua lunga tradizione clinica.

Lo sguardo dell’AI

Uno strumento che legge ogni pixel, evidenzia dettagli minimi, ordina i dati e restituisce un racconto chiaro. Quello che prima chiedeva tempo ora si svela in un istante. Non è una diagnosi automatica. L’IA elabora la radiografia digitale confrontando milioni di immagini già analizzate, riconosce pattern ricorrenti e mette in evidenza aree sospette. L’output è un’immagine arricchita: zone colorate, indicatori numerici, schede di dettaglio che segnalano possibili carie interprossimali, lesioni endodontiche, perdita ossea parodontale, granulomi nascosti, nervi intricati o restauri difettosi. La TAC tridimensionale ricostruisce modelli che permettono di visualizzare l’arcata in prospettiva, di pianificare un impianto con maggiore sicurezza. Nelle indagini più complesse, segmenta il volume radiografico, distingue i singoli denti, misura spessori ossei e distanze anatomiche, traccia i rapporti tra radici e strutture nervose. In pochi secondi, il medico dispone di una mappa ordinata e leggibile: fino al 30% in più di accuratezza nell’individuare lesioni precoci rispetto all’osservazione tradizionale. Numeri che diventano diagnosi anticipate, interventi più semplici, vite meno dolorose. La diagnostica per immagini integrata con AI offre una lente supplementare capace di ridurre gli angoli ciechi. Il professionista decide quali segnali abbiano valore clinico e quali siano invece rumore statistico. La responsabilità e l’interpretazione restano nelle mani del medico.

Lo sguardo del paziente

E chi siede in poltrona? Scopre che le parole del medico si appoggiano a una trasparenza nuova. La spiegazione diventa più chiara, l’attesa meno incerta, la fiducia più naturale. È un’esperienza di cura che restituisce la sensazione che ogni dettaglio sia stato visto e considerato. L’algoritmo non guarisce, non conosce l’emozione, non sa cosa significhi stringere una mano. Eppure, paradossalmente, rende la medicina più umana. Perché libera tempo, riduce margini d’incertezza, restituisce spazio al gesto che conta davvero: lo sguardo, la parola, la cura.

Lo sguardo dello Studio Dentistico Sabbadini

Lo Studio Dentistico Sabbadini ha percorso settant’anni di storia. Ha visto cambiare strumenti, tecniche e generazioni di pazienti. Oggi adotta un linguaggio nuovo. La poltrona è sempre la stessa. La responsabilità ha ancora il volto del medico. Accanto, una presenza discreta fatta di dati e precisione. Guardare è più che osservare: è cogliere le sfumature, dare un senso ai dettagli. È un modo di leggere la bocca e la persona che la porta con sé. Nel tempo, questo approccio si è ampliato: dalla lente del clinico all’aiuto di nuove tecnologie che offrono una visione più nitida. La tradizione si rinnova: l’attenzione ereditata in tre generazioni sceglie strumenti capaci di rendere la diagnosi più chiara.

L’intelligenza artificiale è arrivata a Brescia, nello Studio Dentistico Sabbadini. La cura era già qui.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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