Finestre e porte: come risparmiare senza errori

Quando si parla di serramenti, il risparmio vero nasce prima del preventivo: nasce dal metro. È un approccio antico, quasi di bottega, che oggi torna utile anche a chi vuole installare autonomamente i serramenti. Perché prendere le misure degli infissi non è un rito misterioso: è una piccola disciplina fatta di ordine, attenzione e un paio di verifiche in più. Due misure in più sono prudenza perché misurare bene significa evitare spifferi, difetti di chiusura e ritocchi che costano. Ecco un vademecum con le informazioni essenziali su come misurare una finestra.
Misurare bene: da dove si parte
Come installare serramenti fai da te? La regola d’oro è semplice: misure ripetute, in punti diversi, annotate con ordine. Si annotano larghezza e altezza in millimetri, in tre punti per lato (alto/centro/basso; sinistra/centro/destra) e si considera valida la misura più piccola: i muri raramente sono perfetti. Se c’è controtelaio, si misura anche quello; se non c’è, si rileva la luce del vano valutando battuta e spalletta. Nel computo finale si scala una tolleranza di circa 10–15 mm per lato: serve al giunto (schiuma e nastri espandenti o membrane igrovariabili) per lavorare bene.
Fondamentale poi non dimenticare la profondità: avvolgibili, cassonetti, zanzariere, tende e coprifili devono convivere senza urti. Un consiglio ulteriore su come prendere le misure degli infissi è quello di segnare il senso di apertura, eventuali ostacoli (termosifoni, maniglie, mobili), la soglia raso-pavimento e l’orientamento (Nord/Sud) per stimare acustica e trasmittanza desiderate.

Fai-da-te con criterio (e quando fermarsi)
Ha senso se si sostituisce su controtelaio sano, con ante gestibili (niente vetrate «pianoforte»), accessi comodi e piani bassi. Qui il lavoro è per chi sa tenere squadra e livella. Se invece il foro è molto fuori squadro, l’edificio è storico, la vetrata è extra-large, sei a piani alti o sta arrivando un cappotto: meglio fermarsi. Il serramentista qualificato progetta dettagli che fanno la differenza - e spesso costano meno di un errore.
Dentro il capitolo posa vale la regola dei tre livelli:
- Tenuta all’aria lato interno (nastri o sigillanti continui) per evitare spifferi e condense;
- Barriera all’acqua lato esterno per tenere lontana la pioggia;
- Isolamento al centro (schiuma continua e protetta) per tagliare i ponti termici.
Poi fissaggi corretti (viti, zanche) sul supporto giusto, piombo e squadro verificati, diagonali in pari, gocciolatoio libero. Niente eroi: DPI e movimentazione in sicurezza prima di tutto. Gli errori tipici da evitare? Ordinare «a misura muro» senza tolleranza; dimenticare il senso di apertura; ignorare soglie e passaggi raso-pavimento; non considerare ingombri di maniglie e cassonetti; misurare una sola volta di corsa; sigillare «a vista» senza un sistema di nastri; sottovalutare peso e trasporto. Una mezza giornata spesa a pianificare vale anni di comfort.
Per chi vuole un quadro solido sono due i riferimenti tecnici affidabili: le linee guida sull’efficienza energetica dell’Enea e i manuali pratici dell’Agenzia CasaClima su posa e continuità dell’isolamento. È il modo migliore per unire buone pratiche di un tempo e competenza aggiornata.
Morale? Si può risparmiare senza errori. Con misure corrette, un giunto progettato con criterio e la consapevolezza di quando chiamare il professionista, finestre e porte diventano un investimento che dura.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato