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Economia 2024: segnali di frenata, ma l’immobiliare d’impresa tiene

Antonio e Andrea Checcucci dello Studio Colombo & Checcucci fanno il punto della situazione dopo la prima battuta d’arresto degli ultimi tre anni
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Quali sono le prospettive per il territorio bresciano nel settore immobiliare d’impresa a fronte della prima grande frenata dell’economia?

Analizziamo il tema con gli esperti Antonio e Andrea Checcucci, contitolari dello Studio Colombo & Checcucci srl, con sede a Brescia Due, Palazzo Symbol, da 45 anni leader bresciano e anche in ambito nazionale nel settore dell’intermediazione immobiliare per l’impresa, dove fornisce consulenza nelle compravendite e locazioni di stabilimenti industriali, capannoni artigianali, magazzini per logistica, terreni, uffici, negozi e immobili per investimento.

«Negli ultimi tre anni – afferma Andrea Checcucci –, nonostante Covid e guerre, il mondo imprenditoriale italiano ha reagito con grande capacità e sangue freddo, investendo nella tecnologia, nel capitale umano e nel rinnovo e ampliamento delle location».

Nello specifico, molte aziende bresciane hanno sorpreso gli analisti investendo ingenti capitali in questo rinnovamento generale, riportando “in casa” molte lavorazioni che avevano terziarizzato all’estero, nonostante i forti aumenti di materie, energia e trasporti, oltre all’insicurezza del rispetto dei tempi di consegna dell’import/export.

Questa situazione negli ultimi anni ha acceso nei nostri territori una forte vivacità immobiliare nei settori di impresa: soprattutto capannoni industriali e magazzini per la logistica hanno ripreso con vigore ad essere compravenduti e locati, da qualche mese anche gli uffici e immobili direzionali .

«Questo fenomeno, quindi – prosegue Antonio Checcucci –, ha fatto ripartire la richiesta di immobili d’impresa e di terreni edificabili in modo sostenuto per tutto il 2023 che, nonostante da inizio anno ci troviamo di fronte alla prima grande frenata dell’economia dal 2021 ad oggi (che nel bresciano forse accusiamo un po' più forte a causa del nostro “filo diretto” con l’export verso Nord Europa e l’industria automobilistica), al momento non accenna a diminuire dal punto di vista immobiliare».

Andrea Checcucci sottolinea però che nel territorio bresciano, seppur in presenza di questa frenata, il mercato immobiliare d’impresa ha tenuto molto bene; le richieste di utilizzatori sono rimaste sostanzialmente invariate sia per qualità sia per numero, mentre il trend degli investitori (coloro che acquistano un immobile industriale o direzionale per poi locarlo) è in netta crescita, con percentuali tra il 7% e 8% di rendimento sul capitale investito.

Capitolo a parte per i Fondi di investimento immobiliari nazionali ed esteri: «La nostra provincia è diventata ormai da anni un territorio ricco di opportunità per questi soggetti finanziari investitori – dichiara Antonio Checcucci –, i quali acquistano immobili d’impresa o terreni da sviluppare per poi locarli a primarie aziende bresciane e straniere, assimilando e modellando sempre più la nostra economia a dinamiche europee».

«Il territorio bresciano si dimostra sempre più “capitale” di una serie di segmenti produttivi, creando, anche in tempi difficili come questi, nuovi posti di lavoro e quindi benessere sociale – commentano i Checcucci –. Tutto questo però va governato sia dalla politica locale sia da quella nazionale, pianificando il fenomeno in modo che imprenditori e investitori abbiano certezze che li spingano a proseguire con vigore in questa direzione».

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