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Comunità Energetiche Rinnovabili: il ruolo strategico delle BCC

Le banche di credito cooperativo rivestono una funzione decisiva nel finanziamento della transizione energetica
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Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) rappresentano una forma innovativa di aggregazione che consente a cittadini, imprese ed enti pubblici di produrre, condividere e utilizzare energia pulita generata da fonti rinnovabili. Questo modello cooperativo permette di ridurre i costi energetici per tutti i partecipanti, contribuendo contemporaneamente alla decarbonizzazione del territorio e alla creazione di valore condiviso per la comunità locale.

Il quadro normativo e le opportunità del PNRR

Massimiliano Bolis, direttore generale di BCC Garda, spiega lo scenario attuale: «La normativa italiana, recentemente completata con i decreti attuativi del 2024, prevede incentivi significativi per promuovere l'autoconsumo energetico collettivo. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) destina oltre 2 miliardi di euro per sostenere la costituzione di CER, con contributi a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili per impianti realizzati nei Comuni che la recente normativa ha portato ad una popolazione sino a 50.000 abitanti (rispetto ai 5.000 abitanti previsti in precedenza), ampliando così le opportunità di sviluppo soprattutto nelle aree rurali e montane».

Il ruolo delle BCC come finanziatrici qualificate

La funzione delle BCC si rivela essenziale: «Come Banche di Credito Cooperativo, abbiamo un ruolo strategico - spiega Bolis - nel finanziamento delle CER, potendo supportare sia la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici per singoli produttori, sia, sfida più complessa, il finanziamento diretto di impianti di proprietà delle CER stesse. Quest'ultimo aspetto richiede lo sviluppo di nuovi modelli di valutazione creditizia che tengano conto delle specificità di questi soggetti giuridici di recente costituzione, spesso caratterizzati da limitata capitalizzazione iniziale ma sostenuti da un forte radicamento territoriale. La nostra esperienza nel credito cooperativo ci consente di valutare non solo gli aspetti puramente finanziari, ma anche la solidità del progetto sociale ed economico che sta alla base di ogni CER, supportando così la transizione energetica del territorio attraverso strumenti di finanziamento dedicati e condizioni competitive».

Vantaggi concreti per imprese e famiglie

Le BCC possono supportare le piccole e medie imprese locali. «Per le PMI del territorio, partecipare a una CER significa accedere a energia pulita a costi ridotti, migliorando la competitività aziendale e l'impronta ambientale - prosegue Bolis -. Un'impresa manifatturiera che aderisce a una comunità energetica può ridurre la bolletta elettrica fino al 25%, beneficiando degli incentivi statali e della condivisione dell'energia prodotta localmente. Per le famiglie, invece, le CER rappresentano un'opportunità di risparmio energetico senza dover sostenere investimenti iniziali onerosi: possono partecipare come semplici consumatori, beneficiando dell'energia condivisa prodotta da altri membri della comunità. Il modello cooperativo garantisce trasparenza nella gestione e distribuzione dei benefici economici, mentre la prossimità geografica - tutti i membri devono essere collegati alla stessa cabina elettrica primaria - assicura che i vantaggi rimangano sul territorio, rafforzando il tessuto economico e sociale locale».

Una partnership strategica per il territorio

La partnership con il Giornale di Brescia guarda in questa direzione: «La collaborazione con il Giornale di Brescia - conclude Bolis - nasce dalla consapevolezza che il tema energetico rappresenta una priorità assoluta per PMI e famiglie del nostro territorio. Come BCC Garda, mettiamo a disposizione non solo risorse finanziarie, ma anche competenze specialistiche e il nostro radicamento territoriale per favorire l'incontro tra domanda e offerta energetica, creando le condizioni per una transizione sostenibile che generi benefici concreti per tutta la comunità».

L’impianto fotovoltaico realizzato a inizio 2025 sul tetto della Sede Generale di BCC Garda, che porta a una mancata emissione annuale di circa 37 tonnellate di anidride carbonica
L’impianto fotovoltaico realizzato a inizio 2025 sul tetto della Sede Generale di BCC Garda, che porta a una mancata emissione annuale di circa 37 tonnellate di anidride carbonica

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