Sponsorizzato

Chirurgia vitreoretinica: tecniche sempre meno invasive

La cura delle patologie retiniche spiegata dal Dott. Andrea Bottoli
AA

La retina è una sottile membrana che ricopre la parete interna dell’occhio. La sua funzione è quella di ricevere gli stimoli luminosi provenienti dall’esterno, trasformarli in segnali nervosi che, trasmessi fino alle strutture cerebrali, si trasformano in immagini.

L’età, l’essere affetti da diabete, le miopie elevate o l’ipertensione, la predisposizione genetica e anche i fattori ambientali possono condizionare l’insorgenza di patologie retiniche e maculopatie, che hanno gravi ripercussioni sulla vista e per le quali è necessario l’intervento di uno specialista.

Nel Centro Oculistico Star 9000 si eseguono visite ed interventi di chirurgia vitreoretinica in grado di trattare con laser e chirurgicamente queste patologie, tra cui la presenza di corpi mobili endovitreali (floaters o “mosche volanti”), il distacco di retina, il foro maculare, la proliferazione di membrane sulla superficie della retina (pucker maculare), la retinopatia diabetica e la maculopatia senile essudativa.

Ne parliamo con il Dott. Andrea Bottoli, Medico Chirurgo Oculista che da anni si occupa di chirurgia vitreoretinica, responsabile all’interno del centro di questa specializzazione chirurgica.

Quali sintomi presenta il paziente affetto da patologie retiniche?

Il perdurare delle ‘mosche volanti’, associate di frequente alla presenza di flash luminosi; la visione di una macchia scura centrale, o di una tendina scura in una parte del campo visivo, o l’iniziare ad avere una visione distorta sono alcuni dei sintomi che devono indurre immediatamente il paziente a fare una visita specialistica, perché possono essere chiari segnali di patologie alla retina.

Come si può intervenire?

Con l’aiuto di tecnologie e strumenti all’avanguardia, è possibile diagnosticare ed intervenire anche in fase precoce su queste patologie - che fino a pochi anni fa erano considerate incurabili - sfruttando tecniche di chirurgia mini-invasiva in anestesia locale che permettono al paziente una ridotta permanenza in struttura e una più rapida ripresa post-operatoria. Tra gli interventi più efficaci e più utilizzati vi è la vitrectomia.

Per quali patologie è efficace la vitrectomia?

Le più frequenti indicazioni alla vitrectomia sono: la presenza di sangue nel vitreo (emovitreo), il distacco di retina, le patologie con processi di fibrosi a carico del vitreo, possibile trazione e distacco della retina, come la retinopatia diabetica proliferante, la presenza di opacità del vitreo (infiammazioni), la proliferazione di membrane sulla superficie della retina (per esempio il pucker maculare), il foro maculare, l’edema maculare e la presenza di corpi estranei intraoculari.

In cosa consiste l’intervento di vitrectomia?

La vitrectomia è una procedura di microchirurgia oculare utilizzata per rimuovere il corpo vitreo, gel presente all’interno dell’occhio, al quale dà forma e volume. Il vitreo è un liquido trasparente, gelatinoso, contenuto nella cavità principale del bulbo oculare, a diretto contatto anteriormente con il cristallino e posteriormente con la retina. La vitrectomia classica consiste nell’asportare parte o tutto il corpo vitreo attraverso 3 piccole brecce oculari (sclerotomie). L’intervento viene eseguito mediante 3 microsonde che hanno calibri variabili da 20 a 27 gauge: una per infondere liquidi, una per illuminare il campo operatorio e una per aspirare il vitreo che viene sostituito con un mezzo analogo. A fine intervento, quindi, il vitreo viene rimpiazzato dai cosiddetti sostituti vitreali: spesso si tratta di soluzione salina, ma talora si iniettano all'interno dell'occhio una bolla di gas (che si riassorbe in qualche giorno o settimana) o olio di silicone (che viene rimosso dopo qualche mese).

Si tratta di un intervento molto invasivo?

In passato erano disponibili solo i sistemi di vitrectomia 20 gauge (circa 1 mm di diametro degli strumenti), per il cui utilizzo è necessario aprire la congiuntiva e apporre delle suture a fine intervento. Più recentemente sono stati introdotti sistemi di vitrectomia cosiddetta mini-invasiva 23, 25 e 27 gauge. La riduzione progressiva del calibro degli strumenti evita la necessità di aprire la congiuntiva e di praticare larghe incisioni sclerali. In tale modo non è necessario utilizzare le suture, con grande giovamento nel post-operatorio e nel caso di re-interventi.

Quale tecnica viene utilizzata a Star9000?

Nel Centro Star9000 viene di prassi utilizzata la nuova chirurgia retinica mini-invasiva 25-27 gauge, che rappresenta il vero futuro della chirurgia vitreoretinica. La chirurgia mini-invasiva 27g consente di provocare un minor traumatismo oculare ed elimina i rischi legati alla tenuta delle incisioni sclerali, che non necessitano di punti di sutura. Inoltre i tempi chirurgici e l’infiammazione postoperatoria diminuiscono e tutto ciò si traduce in minore discomfort per il paziente e un più rapido recupero visivo. Con strumentazione 27g è possibile operare la maggior parte delle patologie vitreoretiniche, soprattutto fori maculari e membrane epiretiniche.

La tempistica di intervento viene decisa dal chirurgo sulla base dello status della malattia, in alcuni casi dal residuo visivo, il tutto tramite visualizzazione di esami diagnostici di ultima generazione quali OCT e angioOCT. Presso il centro Star9000 vengono predisposti infatti specifici esami strumentali che delineano un quadro diagnostico pre-operatorio completo, in modo da delineare l’iter chirurgico più idoneo.

L’uso di tecnologia avanzata risulta quindi fondamentale in questo intervento

Il Centro Oculistico Star9000, che si è sempre caratterizzato per l’avanguardia delle tecnologie in ambito chirurgico, utilizza questo moderno approccio chirurgico mantenendo un aggiornamento costante dei macchinari dedicati alla chirurgia oculare mini-invasiva, disponendo attualmente del nuovo Baush&Lomb Stellaris Elite, macchina straordinaria che consente di arrivare fino a 15000 cpm (tagli/minuto), che si traduce in velocità, sicurezza e flessibilità negli interventi.

Per maggiori informazioni sul centro Star 9000, situato in via Corfù 71 a Brescia, si può visitare il sito web www.star9000.it, contattare il numero di telefono 030 2420180 oppure scrivere all'indirizzo email info@star9000.it.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato