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Chirurgia della schiena, come “tornare” a nuova vita

L’intervento di revisione della colonna vertebrale eseguito dal dottor Claudio Ferlinghetti e dal dottor Ambrogio Lombardini
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«Otto antidolorifici al giorno solo per stare in piedi in qualche modo. Nemmeno le infiltrazioni rappresentavano un sollievo. Ormai era addirittura un miraggio riuscire a fare la spesa al supermercato dove arrivare in fondo ad una sola corsia era un miracolo», lo racconta Enrica V. sessantacinquenne di Costa Volpino che stava sacrificando la vita al mal di schiena.

«Nel 2021 mi ero sottoposta a due interventi chirurgici, senza ottenere miglioramenti ed ero davvero disperata. In queste condizioni non hai più una vita di relazione e anche svolgere le semplici faccende di casa diventa un Calvario».

Un tunnel dal quale Enrica è uscita nell’autunno del 2022: «Quando ho conosciuto il dottor Claudio Ferlinghetti mi si è riaccesa la luce. Dopo visite ed esami mi ha detto che potevamo intervenire con successo e mi sono affidata alle sue cure. Mi ha operato a Parma e dopo la convalescenza ho ripreso una vita normale. Adesso faccio tutto senza problemi, anche la ginnastica e le flessioni».

L’intervento di revisione

Il dottor Claudio Ferlinghetti è specializzato in Neurochirurgia
Il dottor Claudio Ferlinghetti è specializzato in Neurochirurgia

Il dottor Claudio Ferlinghetti, con l’aiuto del dottor Ambrogio Lombardini come aiuto chirurgo durante l'intervento, ha operato sulla situazione preesistente con una chirurgia di revisione della colonna vertebrale: «La paziente è stata sottoposta ad un intervento di revisione consistito nella ricostruzione del disco soprastante il precedente intervento tramite l’inserimento di una gabbia in titanio attraverso un accesso mini invasivo dal fianco sinistro. Abbiamo proceduto successivamente alla rimozione del vecchio impianto di viti e barre, all’inserimento di un nuovo impianto di viti e barre e all’asportazione dell’ernia discale».

La notizia positiva, come dimostra il caso di Enrica, è che i fallimenti di un precedente intervento alla colonna possono essere risolti con un nuovo intervento.

La stabilizzazione

Il chirurgo impegnato in un intervento
Il chirurgo impegnato in un intervento

Gli interventi di artrodesi alla colonna vertebrale, più comunemente noti come interventi di stabilizzazione, rappresentano oggi il trattamento standard per numerose patologie che affliggono la colonna vertebrale.

«Consistono nell’impianto di mezzi di sintesi (barre, viti, gabbiette) all’interno della colonna vertebrale - spiega il dottor Ferlinghetti -. L’obiettivo è ottenere la stabilità per il corretto funzionamento della schiena, attraverso il ripristino dei normali rapporti tra le vertebre e la restituzione della fisiologica conformazione della colonna vertebrale, in termini medici “lordosi”.

Come tutti gli interventi, i risultati non sempre sono soddisfacenti, con conseguente persistenza di dolore e impotenza funzionale. I risultati negativi non vanno sempre attribuiti ad un errore chirurgico, ma nella maggior parte dei casi risiedono nella complessità della chirurgia vertebrale, che spesso impedisce di ottenere risultati eccellenti. Inoltre, una buona percentuale di casi è legata all’insorgenza di un nuovo problema alla colonna vertebrale, vale a dire una degenerazione del segmento adiacente (disco intervertebrale superiore od inferiore) a quello operato. Questa degenerazione è legata in parte allo stress cui è sottoposto il disco per la presenza dell’impianto di stabilizzazione e, in parte, al normale processo di invecchiamento del disco stesso».

Di cosa parliamo

Cosa sono gli interventi di revisione della colonna vertebrale?

«Sono interventi di revisione di stabilizzazione precedenti, per far fronte a complicazioni o risultati negativi di interventi alla colonna eseguiti in passato. In altri casi invece l’intervento va ripetuto, a distanza di anni dal precedente, a causa dell’insorgenza di un nuovo problema alla colonna vertebrale».

Obiettivo stabilità

Cosa cambia rispetto agli interventi precedenti?

«Dal punto di vista concettuale non cambiano. L'obiettivo è quello di dare stabilità alla colonna vertebrale. La cosa più importante, nel caso di un paziente già sottoposto in precedenza ad un intervento di stabilizzazione, è capire la causa del mancato beneficio o dell’insorgenza di un nuovo problema».

Le nuove conoscenze

«Negli ultimi anni, nuove conoscenze in ambito di biomeccanica della colonna vertebrale, ci hanno permesso di comprendere in maniera più precisa i concetti che stanno alla base del buon funzionamento della colonna vertebrale, e di conseguenza nella pianificazione degli interventi di stabilizzazione. Inoltre, grazie alla possibilità di fare simulazioni al computer dell’intervento di revisione, alle strumentazioni moderne ed allo sviluppo di materiali sempre più performanti, gli interventi di revisione vengono spesso eseguiti attraverso accessi mini invasivi, con il vantaggio di dare maggiore stabilità alla colonna ed al contempo essere meno demolitivi».

Le aspettative

Che risultati ci si deve aspettare da un intervento di revisione?

«Il risultato dipende molto dal tipo di intervento precedente (estensione, decompressione o meno del canale spinale, complicazioni) e dalle condizioni cliniche del paziente al momento del nuovo intervento.

Gli interventi di revisione sono sicuramente più complessi rispetto ad un primo intervento ma, grazie alla pianificazione computerizzata pre-operatoria e alle moderne strumentazioni, è oggi possibili ottenere ottimi risultati con notevole soddisfazione da parte del paziente ed al contempo prevenire l’insorgenza di una degenerazione dei segmenti adiacenti».

Il valore dell’esperienza

In conclusione è consigliabile affidarsi sempre ad un chirurgo esperto in chirurgia vertebrale prima di sottoporsi ad un intervento alla colonna vertebrale, per ridurre al minimo i rischi di complicazioni o insuccessi che richiederebbero un secondo intervento chirurgico.

Gli specialisti

Il dottor Ambrogio Lombardini e il dottor Claudio Ferlinghetti
Il dottor Ambrogio Lombardini e il dottor Claudio Ferlinghetti

Particolarmente interessato all'applicazione della microchirurgia nel trattamento delle ernie del disco e fautore degli approcci mininvasivi nella patologia degenerativa lombare, il dottor Claudio Ferlinghetti è autore di numerose pubblicazioni e promotore di lavori scientifici nel campo della neurochirurgia e del trattamento delle patologie della colonna vertebrale. Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia e la specializzazione in Neurochirurgia presso l'Università degli Studi di Brescia, ha compiuto un importante esperienza formativa presso l'Unità di Chirurgia Vertebrale della Clinique de Chenove a Dijon (Francia). Grazie a questa esperienza, a stretto contatto con un luminare nel campo della chirurgia vertebrale come J. P. Lemaire, il dottor Ferlinghetti può applicare oggi le migliori tecniche chirurgiche per il trattamento delle patologie della colonna vertebrale. È inoltre consulente chirurgo per alcune aziende del settore, in qualità di esperto in tecniche mininvasive.

Il dottor Ambrogio Lombardini, laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato a pieni voti con lode presso l’Università degli Studi di Pavia ed il IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, ex Dirigente Medico di primo livello presso il reparto di Ortopedia e Traumatologia dell’ospedale Civile di Legnano, autore di numerose pubblicazioni su riviste scientifiche indicizzate e di corsi in materia di patologia e chirurgia vertebrale. Grazie alla sua formazione specifica applica le tecniche terapeutiche e chirurgiche più all’avanguardia nel settore cercando sempre di prediligere la microchirurgia e la mininvasività.

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