Vi racconto il nonno che non avete potuto conoscere
Le mie figlie non hanno mai conosciuto il nonno materno, mio padre Luigi e quindi non l’hanno mai festeggiato. Amava profondamente i bambini, (ne avrebbe voluti 8 ed è riuscito ad arrivare a quattro) amava la vita, amava cantare e giocare la sera con gli amici a morra, nell’osteria di fronte a casa. Era una persona disponibile, buona e generosa, ma a soli quarant’anni ha dovuto soccombere sotto la falce crudele della morte. Colpa della guerra sul fronte greco-albanese che gli aveva ridotto in cancrena i piedi e che nel tempo aveva minato il suo cuore che cessò di battere nel 1951. Parlo di lui alle mie figlie e ai miei nipoti e vorrei che fosse ancora qui con me. Gli anni sono passati ma di lui non mi posso scordare, nemmeno per un minuto. Lo vedo accanto a me sempre, il suo pensiero mi aiuta in tante situazioni difficili. Il giorno 2 ottobre è la festa dei nonni ed io ho la fortuna di festeggiare con i miei sette nipoti. Sono certa che il mio papà sorride guardando i suoi discendenti, i suo nipoti e bisnipoti ed io scaccio il magone che mi prende rivedendolo nella mia mente, rimpiangendo tutto ciò che non è stato e non ha potuto essere. So di non essere la sola ad essere diventata orfana di padre da piccola, ma so anche che i legami forti non si sciolgono nel tempo, anzi si rafforzano. Il mio papà sarebbe certamente stato un super nonno e sarebbe riuscito a farsi ben volere da tutti i suoi nipoti. Grazie per aver ascoltato il mio sfogo.
// Guerrina BettiniCastenedolo
Grazie, signora Guerrina, per averci offerto questo bel ricordo di suo padre che ci dà l’opportunità di ringraziare - nel giorno della loro Festa - tutti i nonni di cui abbiamo avuto e abbiamo la fortuna di condividere la compagnia. Chi di noi ha potuto conoscerne almeno uno, dei propri nonni, sa esattamente in cuor suo quale valore abbia avuto questa presenza nella sua infanzia e gioventù. Un punto di riferimento affettivo e di memoria senza eguali, capace di provare a saldare un filo fra le generazioni in un contesto che invece tende a reciderlo. E oggi gli italiani hanno un motivo in più per dire loro grazie: il nostro, infatti, è il Paese europeo con la più alta percentuale di nonni che si occupano di un nipote (uno su quattro si prende cura dei nipoti mentre i genitori lavorano): àncora quotidiana della famiglia in giornate troppo spesso turbolente per impegni e spostamenti. E allora oggi abbracciamoli i nostri nonni, con gratitudine e tenerezza, augurandoci di essere anche noi - se e quando verrà il tempo - all’altezza dei nonni che abbiamo avuto. (g. c.)
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