Un'ingiustizia subita anche con le prove

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L’8 giugno del 2008 un agente della Polizia comunale di Lumezzane appone una multa al mio furgone parcheggiato per motivi di lavoro su piazzale comunale sprovvisto di segnalazione a disco orario. Dopo circa un’ora terminato il lavoro, ritorno al piazzale e con mia sorpresa noto un documento, affisso al tergi: trattasi di Accertamento violazione al codice della strada Art. 7/14 comma 9 che recita «in area a sosta limitata regolamentata, senza esporre/indicare in modo chiaramente visibile l’orario di inizio sosta», 36,00 euro di ammenda.
Entrando sul piazzale non ho notato alcun cartello che indicasse «sosta oraria», guardo nel perimetro del piazzale se esiste il cartello indicatore per la sosta oraria ma non lo noto, sopraggiunge un automezzo e chiedo all’autista se sapeva dove era collocato il cartello indicatore della sosta con disco orario.
L’interpellato mi indica che il cartello si trova per terra in fondo al piazzale, scatto alcune foto ed il giorno successivo mi presento al comando dei Vigili locali per contestare il verbale, in quanto, sul piazzale non esiste il cartello indicatore, quindi l’agente elevando l’infrazione ha commesso un reato di falso non essendoci il cartello indicatore.
L’agente allo sportello mi comunica che per contestarlo devo far ricorso presso il Giudice di pace di Gardone Vt allegando le foto del cartello posizionato per terra.
Inoltro il ricorso per raccomandata RR, e attendo la convocazione del Giudice. Trascorsi 5 mesi senza nessun avviso di convocazione, ripresento il ricorso in ottobre con tutte le foto ed altri documenti, senza più ottenere alcuna risposta. A quel punto ho pensato che il giudice dopo aver visto le foto avesse eliminato il verbale.
In data 13/06/2014, ricevo una cartella di Equitalia che reclama il pagamento della sanzione che ammonta a 170,00 euro.
Chiedo ai Vigili per quale motivo dopo 6 anni mi giunge la cartella di pagamento, mi comunicano che il ricorso è stato respinto, per mancanza di presenza del ricorrente all’udienza.
Ma come possibile presenziare senza un avviso di convocazione del giudice?
Ho interpellato il cancelliere per conoscere le date in cui è stata fissata e tenuta l’udienza e per il mancato avviso di convocazione.
La risposta: il Giudice ha fissato l’udienza il 14/01/2014 e l’ha celebrata il 29/01/2014. E per la mancata convocazione mi è stato risposto che il Giudice non ha l’obbligo di convocare le parti, ma sono le stesse che due volte al mese devono recarsi presso la cancelleria per conoscere le date fissate per le udienze. Avrei dovuto assentarmi dal lavoro, recarmi da Lumezzane a Gardone almeno 12 volte sperando d’indovinare le date ed orari giusti della Cancelleria, per sapere quando venisse celebrata l’udienza. Signor Presidente del Tribunale di Brescia, per quale motivo viene proposto un ricorso quando una delle parti non viene convocata? 
Esiste un obbligo di convocazione. Oppure la presentazione del ricorso è un raggiro per far lievitare il valore economico della sanzione, visto che da 36 euro è passata a 170 euro?
Il primo reato (falso in atto pubblico) per l’agente che non ha accertato la mancanza del cartello. Il secondo la mancata convocazione del ricorrente. Cittadini troppo ignoranti o Giudici negligenti ?
Ringrazio sperando che la parola Giustizia venga osservata anche dai Giudici di pace.
Giulio Strapparava
Lumezzane
 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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