Una storia drammatica, ma con un lieto fine

Lettere al direttore
Lettere al direttore
AA


Grazie. Ringrazio tutti. Grazie.
J. Z.

U

n grazie sentito, commosso, ripetuto. Che merita argomentazione.

È rivolto ai lettori del GdB che avevano accolto l’appello della madre single e senza lavoro lanciato su queste stesse colonne a fine giugno: «Aiutatemi, o pago l’Aler o compero da mangiare a mia figlia». In tempo record la raccolta spontanea di un gruzzolo prezioso, con il quale sanare i debiti della signora e garantirle in «dote» la serenità per qualche mese.

Non solo, la signora J. ha potuto accedere a diritti che non conosceva, come lo sconto nel canone d’affitto per aver perso il lavoro ed essere rimasta dunque senza reddito: la mancata segnalazione all’Aler aveva infatti reso sovrastimato il suo debito.

Solerte il riconteggio, con conseguente ridimensionamento del dovuto, tanto che una parte delle donazioni è stata dirottata anche a copertura delle spese delle bollette di gas ed elettricità. Per la signora J. e per sua figlia inizia così un’estate più leggera. Per i donatori, la soddisfazione di aver fatto bene del bene. Per noi del GdB e per le istituzioni coinvolte (Aler, Comune...) la consapevolezza di aver esercitato il vero spirito di servizio.

Certo, siamo tutti consapevoli che si è trattato di una goccia nel mare dei bisogni. Ma il «non posso aiutare tutti» non può giustificare il «quindi non aiuto nessuno».

Lo sanno bene anche i donatori che - in coerenza con il modus operandi del Giornale di Brescia - con nota a parte vengono informati sui dettagli di spesa dei fondi donati.

A loro, oltre al grazie della signora J., va anche il nostro, (n.v.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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