Una poesia dedicata ai postini amici e «ambasciatori»

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Voglio dedicare questa mia lunga poesia a tutti i postini e postine che nell’arco dell’anno girano la nostra Italia con la buona volontà e tanta dedizione. Io sono un vecchio che annaspa nel passato. Forse perché mi piace ricordare la mia gioventù quando passava il portalettere, il postino col suo borsone a tracolla e il cappello da pubblico ufficiale che mi inquietava un po’. E adesso dirò quello che mi sento per tutti i postini/e. Quando ci alziamo al mattino. Il primo pensiero va subito al postino/a. I postini/e sono come degli ambasciatori. E si aspettano volentieri con tanto ardore. Affinché portino sempre delle buone notizie. E che siano sempre delle vere primizie. Certo che il lavoro dei postini/e. E molto faticoso. Pero loro sono molto orgogliosi. Loro devono sopportare tutte le stagioni. E lo fanno molto volentieri e con tanta dedizione. Arriva la tempesta, la pioggia, o il vento. I postini arrivano sempre puntualmente. Loro non si arrendono, neanche con la calura distribuendo la Posta, sia in montagna che in pianura. Certo che se un giorno dovrebbero sparire i postini, per noi tutti sarebbe un brutto risveglio. Perché finirebbe quel legame d’amicizia che si è instaurato, con molto amore e tanta letizia. E per chiudere in bellezza miei cari postini italiani, auguriamo che le nostre Poste italiane, sopravvivano sempre. Oggi e anche domani, chiudo con un saluto affettuoso, a tutti voi, E un referente pensiero a tutti i postini che non sono più con voi, ma che anno contribuito con il loro lavoro a rafforzare le Poste italiane. Un amico di tutti i posti d’Italia.

// Giuseppe Vitellino
Brescia

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