Una passeggiata per apprezzare via della Volta

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Sarà la voglia di assaporare gli ultimi ritagli di sole di questo tiepido autunno, sarà un certo risveglio di curiosità, fatto è che, partendo dal tratto finale di via Cremona, decido di inoltrarmi a passi lenti verso via Volta, l'antica località di Brescia (La Ólta).

Uno sguardo al noto e prestigioso Istituto Zooprofilattico e, attraversato con precauzione il passaggio a livello, mi soffermo davanti al giardinetto recintato che ingloba uno dei pozzi dell'acquedotto cittadino. La struttura in muratura reca in alto una bella epigrafe in lapidario romano «Ab Imo Saliendo Vivificat» (dal fondo salendo dona vita). A destra, nel tondo in rilievo, la leonessa rampante.

Pezzi di storia bresciana che vivono nel presente e connotano questa parte della città, perfettamente inseriti nel tessuto urbano di un quartiere di periferia che, malgrado i morsi della crisi, mantiene accese identità e vitalità con traffico intenso e numerose attività commerciali. Nessun segno apparente di cedimento.

Le strade laterali portano ai quartieri satellite (Villaggio Ferrari, Leonessa, S. Antonio). Si inizia con il negozio di arredo e l'agenzia bancaria. La salumeria all'angolo è stata sostituita da un centro prodigo di benessere e grotte di sale: non resta che provare. Seguono il fiorista, la farmacia, il negozio di dolciumi, l'immancabile caffetteria cinese, la merceria ben rifornita. Poi, alla fine di via Cremona, le vecchie case scivolano in discesa rispetto al livello stradale e qui mi rassicura una commovente «presenza amica»: all'altezza di un primo piano una piccola nicchia racchiude un'immagine sacra.
A passi lesti attraverso la strada e ritrovo «Bimbopiù», il negozio per l'infanzia, l'agenzia immobiliare, la cremeria dal nome irresistibile «Peccato di gola», arredo tendenza chic. Dal vicino negozio di frutta e verdura spunta il viso sorridente di un giovane egiziano che si porta dietro il profumo a buon prezzo dei mandarini: 1,30 euro al Kg. Espone anche golosi cestini rossi di ribes del Trentino. Una vera tentazione fuori stagione, evito di chiedere il prezzo.

A seguire l'agenzia per il lavoro «Generazione vincente», due negozi di riparazione abiti, l'uno opposto all'altro: spuntano ovunque come le viole in primavera. In tempi di magra si rivisita l'usato. Non manca la parrucchiera, la tabaccheria e, dal 1927, il negozio di bici e scooter.

Giro l'angolo che contorna «Il Piragna». Nessun timore, è la pizzeria che sta aprendo i battenti. Proprio di fronte ferve il cantiere della metro stazione Volta, speranza e delizia degli esercenti alla quale affidano il sogno di nuove presenze e migliori incassi.
All'altezza del complesso Centro Sud, accanto al negozio di articoli sportivi, scopro una deliziosa forneria-caffetteria, dal nome irresistibile: «Il senso del gusto». Mi offro una pausa golosa e non me ne pento. Ambiente spazioso ed accogliente, personale giovane e cortese. Una ricercatezza che sorprende: il caffè servito in tazzine colorate, ingentilite da deliziosi pensierini. Le bustine di zucchero confortano con la lettura di proverbi di antica saggezza. Una piccola magia, al di là dei sogni.

Qualche passo ancora e scopro un'altra caffetteria che cattura occhi e gola con una fantasia di dolcetti e ghiottonerie allineati in bella mostra. Il nome «Bar Volta 12» richiama la zona. E qui, tocco a sorpresa, assisto all'ingresso di un distinto signore, spirito brillante, che distilla la battuta del giorno: «Vorrei un buon caffè fatto a mano». Spuntano i sorrisi e la giornata, d'improvviso, si tinge dei colori dell'arcobaleno.

Adriana Pasini
Brescia

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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