Una grande donna esempio di dedizione e di solerte umanità

Lettere al direttore
AA
Nelle nostre conoscenze c’è sempre una persona che vive la sua vita in servizio silenzioso, sia questa una mamma, una zia, una nonna, un amica…
Vorrei soffermarmi raccontando in breve l’intensa vita di una mia conoscente che accomuna la vita di tante donne che nel silenzio della loro vita domestica hanno servito e aiutato con grande amore le loro famiglie e le persone vicine. Cresciuta in una famiglia contadina dove si respirava la religione vissuta, con i genitori, i fratelli e le zie non sposate. La vita agricola dei campi e dei vigneti scandiva lo scorrere delle stagioni, il momento della semina, della premura per la crescita dei frutti, il momento del raccolto, della vendemmia.
La nostra cara amica cresce serenamente anche se il periodo della sua infanzia è segnato dalle ristrettezze della guerra, ma la pace che c’è in famiglia fa sperare che arrivi anche nel mondo... Da ragazza comincia a dedicarsi alla casa nei lavori domestici e nei campi. Segue le orme della zia tutto fare e ben presto dopo la morte del padre diventa il punto di riferimento per la sua famiglia e mentre i fratelli mettono su famiglia, lei si dedica alla cura della madre e col fratello gestisce i vigneti e diventa la zia su cui tutti possono contare. La domenica sera tutti ritornano alla casa paterna dove il focolare è sempre acceso con qualche prelibatezza per concludere la giornata di festa.
Col passare del tempo gli affetti volano uno alla volta, chi prima, chi dopo. La zia invecchia, ma nel suo cuore rimangono sempre accese le luci per quelli che se ne sono andati, ma anche per chi è rimasto e conta ancora su di le. Grazie a queste grandi Donne che hanno vissuto e che vivono la loro vita senza pretese mettendo sempre gli altri prima di loro, esempi di dedizione al femminile.
Maristella
Botticino Sera
Grazie Maristella per questa bella storia, che ben volentieri ospitiamo in quest’edizione domenicale agostana. È tempo di festa, di vacanza e di libero pensiero. C’è tempo per allargare lo sguardo, anche vicino a noi. Potremmo scorgere la meraviglia di storie come questa, capaci comunque di rendere plastica la bellezza nell’ordinario che spesso fatichiamo a vedere, riconoscere, apprezzare. Dandole magari per scontate. È l’ordinarietà nella dedizione all’altro, nella cura della memoria, del focolare. Luci - lo sa bene chi le incontra - capaci di illuminare anche le selve più oscure. (n.v.)
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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