Un San Silvestro fuori dalle regole che non ci voleva

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L’albergatore di Padenghe del Garda, che nel suo lussuoso resort a 5 stelle ha ospitato per San Silvestro 126 clienti, che non hanno rispettato le prescrizioni della zona rossa, in questi giorni ha fatto il mattatore sui giornali e sulle televisioni. Nelle diverse apparizioni ha cercato di giustificarsi arrampicandosi sugli specchi, perché non aveva proprio nessuna motivazione a sua discolpa. A mio avviso ne è uscito piuttosto malconcio, tant’è che, se fossi stato in lui, mi sarei eclissato per alcuni giorni così da farsi dimenticare. A meno che non avesse potuto pensare che si trattava di pubblicità gratuita a tutto vantaggio delle sue attività economiche... Ed, allora, perché dalla vicenda i suoi colleghi, rispettosi di quanto previsto dal Dpcm, non si volesse dovessero uscire cornuti e mazziati, perché anch’essi hanno fatto tanti sacrifici in questa pandemia, se stessi, ma anche i dipendenti in cassa integrazione, se non rimasti senza lavoro. Basta coi furbetti del quartierino, ancorché accattivante ed a prova di Vip, e mi auguro che le autorità vogliano sanzionare i trasgressori con una sanzione esemplare.

// Luigi Cavalieri
Desenzano del Garda
Gentile lettore, saranno le autorità preposte a decidere, in base alle violazioni di legge che verranno formulate, le relative sanzioni (alcune peraltro già definite). Mi limito a constatare che per contrasto - come ha scritto un nostro editorialista - il caso di «quelli di Padenghe» evidenzia come la stragrande maggioranza degli italiani abbia rispettato le regole del «coprifuoco» delle Feste. E che questo episodio deve piuttosto convincerci su quanto «una visione di breve periodo, più o meno gaudente» rischi di vanificare lo sforzo di tutti per uscire dal tunnel della pandemia. La furbata di veicolare via social le immagini del veglione «proibito» per farlo sapere al mondo, si è comunque trasformata nel boomerang di una grande gogna mediatica per ospiti e gestore del resort. E già questo, in tempi dove conta soprattutto l’immagine, rappresenta una sanzione (seppur immateriale) di peso. Il nostro Garda, purtroppo, non chiedeva né meritava certo questa indesiderata «pubblicità». (g.c.)

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