Un Guzzi per la pace: nel ’49 quegli scout attraverso l’Europa
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Venerdì 9 ottobre Milano ha riabbracciato i protagonisti di una delle più epiche imprese dello scautismo lombardo con la presentazione al salone Alessi di Palazzo Marino del libro «La Freccia Rossa. 1949: diario di un’impresa scout attraverso l’Europa». Venticinque scouts nell’estate di 66 anni fa attraversarono tutta l’Europa in sella al mitico «Guzzino» da 65 cc. della Moto Guzzi, per portare a tutte le nazioni appena uscite dalla tragedia della Seconda guerra mondiale il messaggio di pace e di fratellanza dei mutilatini di Don Gnocchi, bambini e ragazzi straziati nel fisico, ma non nello spirito, dall’orrore della guerra. Presero parte all’impresa due giovani scout bresciani, il sottoscritto e l’amico Giacomo Corna Pellegrini (mancato nel 2011). Fu un raid di 8.500 chilometri da Milano alla Norvegia, 400 Km. oltre Oslo, dove parteciparono al 1° raduno mondiale rover-scout del dopoguerra con oltre quarantamila scouts provenienti da tutto il mondo. Il messaggio di pace dei mutilatini recitava: «Noi ci vogliamo bene, anche se i nostri padri si sono odiati. Vogliamo che tutti si amino e in nome del nostro dolore chiediamo pace fra gli uomini». Un messaggio, ha ricordato in occasione della presentazione del libro mons. Angelo Bazzani, presidente della Fondazione Don Gnocchi, che ha dato vita a «una grande avventura di pace per ricostruire le città, ma soprattutto gli uomini». I giovani rovers-scouts del clan Zenit di Busto Arsizio, guidati dalla mano esperta di Federica Frattini, di grande esperienza scout, hanno ricostruito in questo libro, con un difficile complesso lavoro di ricerca in archivi italiani ed esteri, l’impresa della Freccia Rossa. Alla guida della colonna dei guzzini erano tre figure mitiche dello scoutismo lombardo: don Andrea Ghetti, ideatore e grande amico di don Gnocchi, il fratello Vittorio e Michel Dubot. L’impresa, che ebbe eco in tutta Europa, ha avuto per chi c’era, un profondo significato e che raccontata oggi, può acquisire nuovo valore per chi ne vuole ascoltare il messaggio, ancora di attualità. Come i loro padri, rovers e scolte scouts sono chiamati a mettersi in gioco, oggi più che mai, in prima persona per promuovere la pace e la fratellanza tra i popoli, dilaniati da conflitti, divergenze, incomprensioni e divisioni profonde. Valgono sempre il motto scout «Estote Parati» e le parole di Baden Powel, fondatore dello scoutismo, nell’ultimo messaggio rivolto a tutti gli scouts: «Cercate di lasciare questo mondo un po’ migliore di come l’avete trovato». Questo libro, avvincente, con le interviste ai «reduci» e con la numerosa documentazione fotografica ci immerge nell’atmosfera di allora, ma ci ricollega ai tempi attuali. «La Freccia Rossa» - Clan «Zenit» Busto Arsizio 3 Agesci - a cura di Federica Frattini, pagg. 216. Edizioni Tipo - Tipografia Piave - Belluno, Euro 22. // Giovanni Scandolara Brescia
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