Un Angelo volato in cielo

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Le scrivo per ricordare Angelo, un mio carissimo amico che purtroppo il 19 aprile scorso ci ha lasciati a soli 26 anni.
Era un ragazzo speciale, capace di regalare felicità e di affrontare la vita con serenità e coraggio.
Un amico fedele, conosciuto sui banchi di scuola dell'Istituto superiore Piero Sraffa di Brescia.
Un compagno di classe, sempre pronto all'ascolto e capace di creare quella sintonia particolare con tutti. La sintonia della vera amicizia.
Ogni volta che tra compagni, ci ritrovavamo per festeggiare il suo compleanno, lui ci regalava delle bellissime lezioni di vita.
Angelo è stato un maestro: ci ha insegnato ad accettare il dolore con dignità, senza mai far trapelare alcuna preoccupazione.
La sua risata ci coinvolgeva e il suo modo di vedere solo il lato migliore della vita ci apriva il cuore. D'altronde a ridere come rideva lui non ci riusciva nessuno! La sua diversità l'ha reso una persona migliore.
A noi amici ma anche ai professori e ai suoi famigliari, ha insegnato la pazienza e la voglia di non mollare mai in nessun caso.
Apprezzava ogni cosa, era un testimone di fede in Dio Padre che aveva incontrato e che il suo viso lasciava trasparire con la sua luminosità.
Un ragazzo «diverso» non per i suoi limiti fisici ma per l'amore che dimostrava. La sua testimonianza di vita ci ha permesso di capire che l'essenziale che ci fa vivere bene la vita è l'amicizia.
E se ho voluto diventare educatrice è perché Angelo è stato l'esempio più grande che abbia mai conosciuto.
Ora riposa in pace «Angelo nostro» e prega per noi, che il ricordo delle giornate di scuola trascorse insieme ci diano la forza di sentirti vicino. Con quello stesso sorriso che tu ci hai regalato, in ogni momento della vita. Fino alla fine. Grazie.
Elisa e i compagni di 5ª D
Brescia

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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