Un addio tremendo, ora mi restano soltanto le lacrime

AA

La mia fidanzata alcuni giorni fa si è tolta la vita, per poter elaborare il lutto ho deciso di scrivere una breve lettera, volevo inizialmente lasciarla sulla tomba e lasciare che la pioggia di questi giorni la sciogliesse, ma poi ho cambiato idea decidendo di pubblicarla in modo anonimo, per quanto possibile, per proteggerla (i giornali non ne hanno parlato e desideriamo che resti anonima). Non c’è nessuna pretesa di qualità, nessuna ricercatezza e nessuna poesia, è il semplice pensiero di una persona distrutta che cerca di farsi forza, pensiero che desidero condividere con voi per fornire un punto di vista sul dolore di chi resta, per far magari capire a qualcuno in difficoltà quanto questo gesto sia la risposta sbagliata a qualsiasi problema, per lasciare un piccolo ricordo di lei e per ringraziare chi ha partecipato al lutto. Per avere un minimo di contesto, era una persona stabile, felice, estremamente altruista che è stata messa a dura prova da questo periodo unico e terribile, dalle preoccupazioni moderne e da un mercato del lavoro medievale. Nulla ci avrebbe separati, nessun litigio sarebbe stato troppo intenso, nessuna difficoltà ci avrebbe messo in crisi. Ne sono certo, perfino dopo quel che è successo, ne sono certo perché vedevo l’amore nei tuoi occhi, ne sono certo perché quell’amore lo sentivo dentro di me fin dal primo giorno. Ora non resta altro da fare che piangere, e nel piangere non trovo un senso, non riesco a pensare che tu volessi questo per noi. Riesco a comprendere quel che è successo soltanto pensando ad una paura profonda, che è cresciuta dentro, un sentimento talmente ferale da andare contro perfino alla tua mente forte e alla nostra felicità, così preziosa di questi tempi. Non basterà mai a comprendere, mi aiuta soltanto pensare che la pace abbia così potuto sostituire la sofferenza invisibile dentro di te, seppur pagando un prezzo immane. Ripongo in queste parole il desiderio profondo di poter guardare l’orizzonte e il futuro, io, sulla terra, forte del tuo ricordo e tu, in cielo, sollevata finalmente da ogni pensiero. Affronterò ogni sfida pensando di viverla anche per te, e forse, quando saranno tutte finite, ci rincontreremo finalmente felici. Ti ho amata, ti amo e ti amerò.

// S. Il dolore di chi resta è imperscrutabile, così come quello di chi sceglie di andarsene. Ringraziamo S. per aver voluto condividere i suoi ricordi, i suoi pensieri, i suoi sogni infranti. Lo ringraziamo soprattutto perché ci ricorda che amare è anche sospendere il giudizio, smettere di cercare i perché e - seppur nel dolore - accettare quello che ci viene dato. Quello che ci resta. (n.v.)

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