Umanità e capacità: grazie per aver salvato mio marito
Vorrei raccontare quanto mi è successo. Mio marito Giorgio Masteghin è stato male. Molto male. Dopo una serie di vicissitudini è stato mandato (con mani gonfie e gambe raddoppiate di circonferenza a dismisura) al Civile di Brescia, seconda infettivi. Era in fin di vita. È stato curato da un’equipe eccezionale alla quale va tutta la mia riconoscenza. Dai dottori, agli infermieri, al personale ausiliario, competenti, disponibili, pieni di umanità. Al dott. Roberto Stellini, al dott. Giuseppe Paraninfo, gente di sensibilità straordinaria. Il loro ricordo rimarrà scolpito nel mio cuore. Al dott. Giuseppe (con la barba), alla Pinuccia, alla Stefania, alle due bionde che hanno fatto di tutto per farmi sentire a casa. Agli infermieri che passavano in stanza giorno e notte per monitorare mio marito. Dopo tre mesi, tre lunghi mesi che passati in ospedale sono eterni, il loro ricordo rimarrà indelebile nel mio cuore. Siamo rimasti lì giorno e notte, hanno segnato sia me che mia figlia e mia nipote, ma ci hanno anche insegnato che non bisogna mai fermarsi anche quando i casi sembrano disperati. Mai avrei immaginato di portare a casa ancora vivo mio marito ma grazie alla bravura di questi dottori e di tutto il reparto ce l’abbiamo fatta. Auguro a tutti buona salute, ma se proprio vi doveste ammalare sperate di andare alla II Infettivi perché oltre che a guarire mio marito hanno coccolato anche me.
// Angioletta BonomiOspitaletto
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