Tutti quegli spazi per i manifesti elettorali desolatamente vuoti

In prossimità delle elezioni regionali ho avuto modo di muovermi in alcuni paesi della Bassa e ho constatato che i molti cartelloni elettorali destinati alla propaganda delle forze politiche e dei candidati sono desolatamente vuoti o quasi. Ciò significa che ormai i media e i dibattiti politici giornalieri delle varie emittenti stanno progressivamente sostituendo i nomi, le sigle e i programmi dei candidati dei vari partiti politici in competizione. Constatazione che tanti altri potrebbero fare. La propaganda, anche quella elettorale, ormai si serve di strumenti meno ruspanti e più sofisticati. Niente più frotte di galoppini e attacchini incaricati alla bisogna, né di commenti più o meno riferibili sui vari proclami. Un po’ mi dispiace ma tant’è. Poiché tuttavia il progresso(?) è inarrestabile prendo atto del fenomeno e suggerisco, quindi, di eliminare del tutto questi ormai derelitti cartelloni. Ne guadagnerebbero le casse comunali e l’estetica dell’arredo urbano. La mia è naturalmente una proposta di buon senso e chissà mai che qualche futuro legislatore non la inserisca nel proprio programma elettorale. Assicuro comunque che non pretenderò il copyright.
// Angelo Giuseppe ZizioliCapriano del Colle
Gentile lettore, quelle schiere di pannelli che un tempo in vista delle elezioni venivano contesi uno a uno per i manifesti di partiti e candidati, oggi nella loro spoglia desolazione sono un mesto sigillo sull’archiviazione di una stagione politica, almeno per quanto riguarda la comunicazione con gli elettori. È come se in tv continuassimo ad avere la vecchia (e per tanti versi rimpianta) «Tribuna politica», con le sue liturgie travolte negli ultimi tre decenni da una comunicazione politica radicalmente trasformata, che con l’avvento dei social ha subito un ulteriore cambiamento. Constato tuttavia che i politici, se da un lato sfruttano molto i canali social, continuano a cercare comunque un contatto diretto con il proprio elettorato: i tour-de-force sul territorio affrontati in questi giorni dai candidati in corsa per le regionali, sono lì a dimostrarlo. Con un convitato di pietra ormai sullo sfondo di ogni chiamata alle urne: l’astensionismo. Ingombrante presenza, questa, che certo non può essere imputata a quei vecchi pannelli oggi disertati... (g.c.)
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