Troppo degrado nel cimitero di San Bartolomeo
Desidero condividere alcune personali considerazioni riguardo una questione che da tempo noto in un cimitero bresciano (San Bartolomeo) e, purtroppo, credo sia comune un po’ in tutti... Innanzitutto è triste constatare come enormi tombe di famiglia, con costosissime statue in bronzo o marmo, giardini ben tenuti, sembrino voler evidenziare il ceto sociale di appartenenza di quella famiglia, anche da morti ciò che conta è apparire!?... Per fortuna la maggior parte sono comuni tombe, più o meno lavorate e curate dai familiari ma tante, purtroppo, sono invece le lapidi abbandonate, dissestate e prive di ogni manutenzione e mi chiedo: trattandosi di suolo comunale per il quale paghiamo tasse, possibile che non ci sia la volontà di mantenere un minimo di cura, anche e soprattutto come civile segno di rispetto per quelle povere anime che, per svariate ragioni, non hanno nessuno che li va a visitare (se non durante le festività dei morti, quando i cimiteri sembrano giardini!) Altro triste pensiero riguarda l’ossario comune. Trascorsi gli anni previsti di sepoltura, viene chiesto ai parenti se acquistare un nuovo loculo per i resti, o utilizzare gratuitamente l’ossario comune. Ebbene, se non mi avessero mostrato una misera croce, instabile e sverniciata (ho saputo che un volontario la costruì anni fa, per sua iniziativa!) ed alcuni vasi di fiori disposti a casaccio, in un pezzo di prato accanto all’ingresso principale, mai avrei pensato che sotto quel terreno, calpestato da tutti, riposano i resti di moltissime anime! Non un recinto, non un insegna, non un decoroso ordine ove chi lo desidera possa deporre un fiore. Tristissimo, secondo me! Se è vero, come si dice, che l’unica «giustizia» sia la morte, uguale per tutti, non dovrebbe essere uguale per tutti anche il diritto di riposare in santa pace, finalmente davvero tutti uguali?
// Lettera firmataRiproduzione riservata © Giornale di Brescia
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