Trenord, i conti del 2022 e i numeri dati dall’a.d. Piuri

L’articolo «Trasporti, sanità e nodo federalismo», pubblicato il 22 marzo sul vostro quotidiano, contiene gravi inesattezze su Trenord, non verificate, utilizzate per costruire una narrazione parziale e tendenziosa che riteniamo necessario precisare. È falso che il bilancio di Trenord «nel 2022 si è chiuso con un rosso di 130 milioni». Nel triennio 2020-2022, fortemente condizionato dagli impatti della pandemia, Trenord ha garantito risultati in equilibrio, limitando con azioni gestionali e di efficienza i mancati ricavi da vendita - per circa 300 milioni di euro complessivi nei tre anni - che solo in parte sono stati coperti da contributi statali. Il bilancio, approvato dal cda, non ha ancora terminato il suo iter di approvazione. Sono errate anche le informazioni sulle performance di servizio - non esiste un indice di affidabilità annuale; nel 2022 le soppressioni medie giornaliere sono state 30 totali e 27 parziali, a fronte di un’offerta quotidiana che con 2200 corse non ha pari nelle altre regioni - e sulla raccolta firme. È infatti scorretto non ricordare che la petizione è stata lanciata a fine luglio, con la chiusura del Passante ferroviario, e che il picco di firme - 25mila - si è registrato proprio entro il 23 agosto, un mese che ha visto la modifica o la sospensione del servizio delle 5 importanti linee suburbane che, appunto, attraversano il Passante. L’articolo omette anche il fatto che i nuovi treni in servizio sono sempre di più: oggi circolano su cinque delle sette linee che raggiungono Brescia. I Donizetti effettuano il 100% delle corse sulla Brescia-Cremona; il 90% sulla Bergamo-Brescia. Sulla direttrice per Milano, i nuovi convogli che effettuano quasi il 90% del servizio hanno portato la puntualità all’82%; era del 62% nel 2019. Smentiamo infine il fatto che un mese fa il «sistema degli abbonamenti» sia andato in tilt. Presso la sola stazione di Brescia si è verificato un guasto alla macchina che emette tessere elettroniche, risolto in alcuni giorni. I clienti interessati dal disguido hanno ottenuto una tessera provvisoria, secondo un uso da anni adottato dall’azienda.
// Ufficio stampa Trenord È vero che, come recita il comunicato di Trenord, «il bilancio 2022 non ha ancora terminato il suo iter di approvazione», del resto nell’articolo in questione non si fa riferimento ad alcuna approvazione avvenuta. Semmai si fa sintesi delle cifre che l’amministratore delegato di Trenord Marco Piuri ha anticipato nel corso dell’audizione n. 21 del 24 novembre scorso davanti alla Commissione territorio e infrastrutture di Regione Lombardia. Il manager ricorda che «mancano ancora 70 milioni per coprire il fabbisogno del 2021 - si legge nel verbale della seduta - e non c’è nulla di previsto per quanto riguarda gli stimati 50 milioni di mancati ricavi nel 2022... Questo - ha commentato lo stesso a.d. Piuri alla Commissione regionale - è per noi elemento di forte preoccupazione». Insomma: sui due anni una voragine di almeno 120 milioni di mancati ricavi dall’attività principale dell’azienda, che in qualche modo si dovranno recuperare. Un trend negativo destinato a tradursi in «rosso» in bilancio a meno che non si ricorra ad operazioni straordinarie, tagli ai costi o contributi statali (come accaduto ad esempio per il 2020 causa Covid). Va da sé che in ogni caso la preoccupazione dell’ad Piuri è anche la nostra. E, ci permettiamo di ipotizzare, pure quella di tutti gli utenti lombardi. (n.v.)Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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