Ticket pesanti e liste d’attesa insopportabili

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Ho bisogno di fare un intervento in artroscopia al ginocchio sinistro. Quando mi chiamano per dirmi il giorno del pre-ricovero e del ricovero mi informano che dovrò pagare un ticket di 66 euro. Chiedo all’uffico Asl del mio territorio come mai e mi rispondono che è un ticket previsto dalla Regione Lombardia, per i ricoveri in day-hospital; si sa noi siamo i soliti fortunati, la Lombardia è una Regione di eccellenza dal punto di vista sanitario e Formigoni prima di andarsene ci ha lascito questo regalo. Naturalmente il cittadino comune lo viene a sapere soltanto quando deve effettuare questo tipo di ricovero, alla faccia dell’informazione. Pubblicamente il nuovo presidente della Regione appena eletto aveva dichiarato che avrebbe tolto questo ticket... ma la promessa si sa conta poco! Dopo due mesi dalla visita di controllo dovrò fare un ciclo di infiltrazioni, chiamo l’azienda Spedali Civili di Brescia - presidio di Gardone Valtrompia - e la risposta è: marzo del 2015, avete letto bene, marzo 2015, dopo due anni! Naturalmente a pagamento il posto magicamente lo trovi subito. La cifra varia dai 60 ai 100 euro per ogni infiltrazione a seconda di dove la fai. Il tempo di questa procedura è di alcuni minuti. Chiamo allora una struttura privata e mi danno il primo appuntamento per il 15 febbraio del 2014 (esattamente due mesi dopo la visita di controllo) e poi, a seguire, una volta alla settimana per altre cinque. Costo: 66 euro. Ancora 66, potrei mettere questo numero al lotto, non si sa mai! Allora io mi chiedo: perché nella struttura pubblica ti fanno aspettare due anni e nella struttura privata due mesi? Io mi sono data da sola la risposta, o meglio le risposte: - nella struttura pubblica effettuano poche terapie al giorno così si allunga la lista di attesa. - Da tempo al pubblico è impedito di assumere personale e gli stipendi dei dipendenti sono fermi da anni. - la Regione Lombardia «disincentiva» con questi lunghi tempi di attesa il pubblico a favore del privato (è chiaro che tutti fanno come ho fatto io: prenotano nella struttura privata a meno che non abbiano la possibilità di farlo privatamente!). Noi italiani siamo un popolo di brontoloni, ci lamentiamo sempre ma poi abdichiamo, paghiamo privatamente ciò che dovrebbe essere una prestazione «della mutua» come si diceva una volta! Franca Zoli Marcheno

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