Tecnici di radiologia e disoccupati
Le scrivo con la speranza di informare tutti i lettori del Giornale di Brescia della difficile situazione delle «Professioni Sanitarie» ed in particolar modo della figura del Tecnico Sanitario di Radiologia Medica. Tra pochi giorni si apriranno i bandi delle Università che permetteranno di iscriversi al tanto temuto «quizzone» per superare lo sbarramento del numero chiuso. Vorrei mettere in guardia chi pensa, (ingenuamente o perché mal informato) di trovare «subito» lavoro una volta laureato, purtroppo non è così. Mi sono laureato in tecniche di radiologia medica all’Università di Brescia nel 2015 sperando di trovare poi lavoro, ma da un lato i tagli costanti alla Sanità dall’altro lato le Università che continuano a «sfornare» laureati (il numero chiuso non dovrebbe essere anche una tutela?). Così non è stato, ad oltre un anno dalla laurea. Conosco personalmente tanti ottimi tecnici, lavorare come: baristi, baby sitter, camerieri... La situazione drammatica del tecnico di radiologia va avanti almeno dal 2012, il corso dovrebbe essere chiuso per poter permettere al mercato del lavoro di assorbire i laureati almeno dal 2012 in poi. Purtroppo si continuano a preparare ottimi professionisti, ma che saranno disoccupati fin dal primo giorno di lezione. Informatevi bene sul percorso universitario che volete intraprendere, non date retta ai numeri. Non fatevi «rubare» anche voi, il vostro futuro.
// Francesco ZangariBrescia
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