Su bus e metro troppi non pagano. Allora siano gratis

Siamo una coppia di pensionati abbonati ad autobus/metro da diversi anni, ed abitualmente usufruiamo dei mezzi pubblici dalla periferia est per recarci in centro città. Con rammarico notiamo che un’altissima percentuale di passeggeri non possiede biglietto di viaggio o abbonamento, ed inoltre si appropriano anche di posti a sedere! A questo punto ci sorge una domanda: non è meglio mettere a carico della fiscalità generale il costo del trasporto pubblico locale (per esempio noi paghiamo l’addizionale comunale) oppure ritornare al vecchio e caro (bigliettaio) controllore? Chi copre le non-entrate a Brescia Mobilità? È comunque una beffa per chi paga regolarmente. Scusate lo sfogo ma come tanti altri che pagano regolarmente ci sentiamo presi in giro da questo atteggiamento.
Lettera firmataCarissimi, comprendiamo il vostro puntiglio, che se fossimo utenti abituali sarebbe pure il nostro. È tuttavia la domanda che ponete ad intrigarci: perché non mettere a carico della fiscalità generale il costo del trasporto pubblico locale? Una premessa: la fiscalità generale già paga gran parte dei costi di servizio. Sulla totale gratuità lato utente ci sono molti esempi, ma non un sistema fisso. Il caso più significativo è forse quello spagnolo: se si abita nel raggio di cento chilometri da Barcellona, ad esempio, basta pagare 10 euro e per tre mesi si rimane abbonati, potendo utilizzare treni urbani, extra urbani e metropolitana. Si tratta di scelte, cominciando con sperimentazioni e poi ampliandole o prolungandole, se il caso. Una possibilità che distinguerebbe Brescia in positivo, almeno nella nostra considerazione. Riuscirci non sappiamo, ma provarci sarebbe davvero positivo. (g. bar.)
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