Studiare? Un privilegio
Una pioggia di piccole, belle lettere è arrivata dalla scuola secondaria di primo grado «A. Venturelli» di Gussago: commenti di giovanissimi alunni alla lettera - pubblicata il 21 maggio - in cui un’insegnante riportava il tema di una ragazzina che, con disarmante sincerità, esprimeva tutta la sua noia nei confronti della scuola. I ragazzi l’hanno letta in classe. Poi hanno preso carta e penna a loro volta. Ecco che cosa hanno scritto.
Sono una ragazza che ha letto la lettera dell'insegnante che aveva mandato il tema della ragazza che considerava la scuola una perdita di tempo.
Volevo rispondere dicendo che è vero, la scuola certe volte è faticosa, noiosa e può sembrare una perdita di tempo, ma non è così.
La scuola ci dà le basi, con tutte le sue materie, per costruire il nostro futuro e perciò non va considerata un peso, ma un privilegio. Ci sono paesi ancora sottosviluppati da questo punto di vista e la loro economia ne risente molto. In Italia abbiamo la fortuna di avere l'istruzione libera e gratuita e la sottovalutiamo, perché forse ci siamo dimenticati di quanto sangue è stato versato e di quante persone sono morte durante il XX secolo per concederci questo diritto. E poi, senza scuola, come possiamo pensare che da adulti troveremo un lavoro? Già si fa fatica a trovarlo con una laurea in tasca, figuriamoci senza! Perfino per fare lo spazzino serve un diploma (perché si è «operatori ecologici»), e ciò fa capire quanto sia importante l'istruzione, anche per i mestieri più banali. Chiudo dicendo che prima di giudicare una cosa bisogna cercare di guardarla da diversi punti di vista... e non basarsi solo sulla prima impressione.
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