Sole ed effetto serra. Quanto incide sul nostro pianeta

Lettere al direttore
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In una precedente risposta su questa rubrica si era ipotizzato che l’attuale emergenza climatica e il riscaldamento globale potessero essere attribuiti al Sole. Ho avuto modo di approfondire la questione e, anche se sono passati ormai alcuni mesi, desidero condividere alcune evidenze ormai consolidate nella comunità scientifica. Partiamo dal fatto che il Sole non si sta «accendendo» più del solito. L’attività solare segue un ciclo regolare, ma negli ultimi decenni ha mostrato una lieve tendenza alla diminuzione. Nonostante ciò, le temperature globali stanno aumentando rapidamente. Se fosse davvero il Sole a scaldare il pianeta, ci aspetteremmo un andamento parallelo tra l’attività solare e l’aumento delle temperature. Ma i dati mostrano il contrario: la Nasa, ad esempio, ha illustrato come dal 1978 a oggi l’irradianza solare totale è rimasta sostanzialmente stabile o in lieve calo, mentre la temperatura globale ha continuato a salire in modo marcato, soprattutto dagli anni ’80 in poi. Se la causa di questo riscaldamento fosse esclusivamente solare, l’intera atmosfera - dalla troposfera fino alla stratosfera - dovrebbe riscaldarsi in modo omogeneo. Invece accade l’opposto: la troposfera (lo strato vicino alla superficie terrestre) si riscalda, la stratosfera (lo strato successivo) si raffredda. Questo fenomeno è coerente con l’effetto serra. I gas serra trattengono nella troposfera il calore che la Terra riemette sotto forma di radiazione infrarossa, impedendogli di disperdersi verso l’alto. Risultato: più caldo in basso, più freddo in alto. La stratosfera non solo si raffredda, ma sta diventando fisicamente più sottile. Anche questo dato non è compatibile con l’aumento dell’attività solare, ma lo è con l’aumento di CO2 e altri gas serra, che modificano l’equilibrio radiativo dell’atmosfera e ne alterano la densità. In sostanza, la stratosfera si raffredda e si restringe. Ci sono poi altre evidenze scientifiche che indicano come la CO2 che attualmente sta aumentando nella nostra atmosfera (420 parti per milione attuali contro le 280 circa del periodo preindustriale) dipenda dalle attività antropiche (come il rapporto tra il carbonio 12 e il carbonio 13).

Emanuele Galesi
Brescia

Caro Emanuele, le considerazione serie, basate su dati fondati e con toni pacati convincono, oltre che essere apprezzate. Confermando l’assunto per cui «chi ha ragione deve essere ragionevole». Qualche tempo fa, quando si era trattato l’argomento, avevamo posto domande, non fornito certezze. Perciò siamo grati che abbia approfondito la questione, condividendone i risultati. Le rivoluzioni durature, che sono sempre culturali, si realizzano così. Non smettiamo di parlarne. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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