Sognando tra i monti Sibillini
AA
Magici già dal nome e ancor di più dal panorama sono i monti azzurri. Sibilla è la madre dei piccoli monti che gli stanno attorno, piccoli per cosi dir i sibillini, visto che le cime superano quota 2000. E non solo madre dei monti, ma strega d’amore la Sibilla. Si diceva nei secoli scorsi, che per chi avesse osato superar la misteriosa porta di metallo posta all’ingresso della grande montagna, entrando cosi nel favoloso mondo di palazzi dorati per finir tra le braccia di fanciulle divine, da li non ne sarebbe più uscito, se non trasformato in animale o bestia degli inferi. Causa di tutto ciò, esser ceduto ai piaceri del peccato. Cime che sfiorano il cielo, ricoperte di verdi prati, tempestati di fiori colorati e di stelle alpine, ci aspettano sul sentiero che porta ad un altro misterioso lago, il lago di Pilato o comunemente chiamato dagli abitanti «il lago maledetto», dove si racconta che soggiornassero un gran numero di diavoli e streghe, dove a quei tempi le genti in arrivo da ogni parte si recavano a chiedere fortune, ricchezze o amori impossibili da raggiungere solo con gli onori. Divenne così un via vai, a tal punto che le autorità di Norcia, fecero costruire delle mura intorno a questo, con un monito all’ingresso fatto istallare dal Vescovo in persona, una forca, per rendere chiaro cosa potesse succedere a chi oltrepassasse quelle mura.Ma il lago di tutto ciò non ne ha risentito, anzi lo spettacolo e come capita spesso sulle alte cime dei monti, meraviglioso e sublime, soprattutto per la sua forma ad occhiali da sole, par che debba ripararsi dalla imponente luce mandata dal cielo. E che dir del piccolo comune di Castelluccio? Una pietra preziosa incastonata su una collina dove una sosta e d’obbligo per un assaggio di sapori locali, o per uno sguardo sul famoso pian perduto, luogo di battaglie dei comuni limitrofi, per la contesa di questa magnifica distesa di un antico lago asciutto e coltivato a fiori dagli artisti contadini. Già artisti, perché i campi sono seminati a quadri, fasce lunghe centinaia di metri o rettangoli di coloratissimi fiori, dando un’immagine surreale al panorama. E poi ancora sentieri facili da percorrere che portano sulle cime, sterrate e percorribili con l’auto che attraversano alte quote, tra caprioli e volpi, e se saremo fortunati due lupi che ci osservano sul ciglio del bosco. E per finir dopo tanto camminar e tribular, un tuffo rigenerante nel blu e freddo lago di Fiastra ci fa proprio bene. Pare che di recente, a Dio sia caduta una lacrima proprio qui, in questo posto, e che le umili e sensibili genti del luogo, lo tengano nascosto al mondo, lasciando che la pace ed il silenzio primeggi tra queste belle e prosperose montagne.
Alessandro Piotti Ghedi
Alessandro Piotti Ghedi
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