Soggiorno termale sono troppe le cose andate storte
Mi appello a Lei per far valere le mie rimostranze in seguito ai disagi subiti durante il soggiorno termale a Rimini Miramare, nel periodo 29 maggio - 11 giugno 2016, organizzato dal Comune di Brescia. Premetto che si tratta di un servizio molto utile, di cui usufruiscono numerose persone anziane come me e mia moglie e che, negli anni passati, non ha mai presentato alcun tipo di problema. Forse è anche per questo che ho la consapevolezza che quest’anno troppe cose sono andare storte e che mi auguro che, con questo appello, si possa porre rimedio per i prossimi anni. Fin dal momento della partenza, l’accompagnatore-animatore, che dovrebbe rappresentare la figura di riferimento per il gruppo, si è dimostrato molto distaccato e durante tutta la durata del soggiorno è stato poco presente e poco attento alle esigenze - magari particolari - dei presenti: ripeto persone anziane! Tra i suoi compiti vi è l’organizzazione della vita sociale del gruppo, ma non ci sono state proposte. La domanda che abbiamo compilato dice chiaramente che non sono previsti servizi di facchinaggio; ma al nostro arrivo, sotto una pioggia battente, è mancata la minima assistenza da parte del personale dell’hotel soprattutto per le persone più anziane o con difficoltà motorie che si sono decisamente inzuppate. E per tutta la durata del soggiorno, la sensazione in hotel è sempre stata quella di «fastidio» verso il gruppo. Sono inoltre mancati alcuni dei servizi che invece dovevano essere inclusi: la navetta da/per le terme o l’abbonamento dell’autobus (il servizio era «garantito» dall’accompagnatore che, con un’auto, secondo i suoi tempi andava a prendere gli ospiti alle terme, lasciandoli talvolta ad aspettare per anche 45 minuti); l’assistenza infermieristica (l’infermiera è stata con noi per un paio d’ore il giorno dell’arrivo e poi è rientrata a Brescia). Durante gli ultimi giorni della vacanza, una decina di persone, tra le quali mia moglie, ha avuto pesanti disturbi intestinali che sono stati attributi ad un virus, senza fare ulteriori verifiche. Una volta tornati a casa, io stesso ho avuto gli stessi problemi e il nostro medico ha ritenuto utile sottoporci ad esami di controllo il cui referto ha rivelato un’infezione batterica di carattere alimentare (Campylobacter jejuni - sul portale di Epidemiologia, dell’Istituto Superiore di Sanità, alla voce Trasmissione è riportato «... Episodi epidemici di infezione sono stati associati prevalentemente al consumo di acqua o latte contaminati, alimenti a rischio consumati crudi e, occasionalmente, a carne di pollo»). Con l’antibiotico appropriato, abbiamo superato la nostra infezione, ma a parere del nostro medico sarebbe stato opportuno eseguire prima gli esami e soprattutto segnalare l’accaduto all’Asl di competenza. Ribadisco che i soggiorni organizzati dal Comune sono un servizio davvero utile e necessario per molti cittadini anziani; ma auspico che, per il futuro, il Comune possa verificare maggiormente le agenzie a cui affida il mandato e le strutture dove i suoi cittadini sono ospitati. In attesa delle prossime, più serene, vacanze, la ringrazio per l’attenzione e porgo distinti saluti.
// Giovanni BoizzaBrescia
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