Siamo studenti ma senza più una scuola dove studiare

Siamo consapevoli del periodo caratterizzato dall’emergenza sanitaria; in alcune delle nostre famiglie c’è stata preoccupazione e purtroppo anche dolore. Tra i lavoratori alcuni hanno perso il lavoro, lo stanno perdendo o lo perderanno. Lo sappiamo bene che non è un momento facile e comprendiamo che chi ci governa deve prendere decisioni difficili.Tra queste la scelta di chiudere le scuole e promuovere solo la didattica a distanza.A noi studenti è così preclusa la possibilità di andare a scuola e relazionarci con i nostri coetanei. Noi siamo studenti perché andiamo a scuola, entriamo in classe e ci sediamo nei nostri banchi ogni giorno. Noi siamo studenti perché ci viene insegnato dai nostri professori come essere delle versioni migliori di noi stessi. Noi siamo studenti perché abbiamo una preside che occupa tutto il suo tempo nel favorire la nostra crescita e un’istruzione sicura e adatta ad ognuno di noi. Noi siamo studenti e vogliamo andare a scuola per imparare e crescere. Vorremmo che anche le nostre voci vengano ascoltate!Per noi stare insieme nella stessa aula, anche senza contatto fisico, è necessario ed indispensabile. Una battuta improvvisa, uno sguardo tra amici, un suggerimento durante una verifica sono alcune delle cose che ci aiutano ad essere un gruppo. L’apprendimento è sicuramente più forte con un insegnante che ci parla dal vivo. In questi mesi abbiamo rispettato protocolli e norme e abbiamo dimostrato che la scuola può essere un luogo sicuro. La didattica a distanza è freddezza, distacco, assenza di emotività. Per molti risulta più difficile comprendere o mantenere l’attenzione proprio perché manca il coinvolgimento. La didattica a distanza, inoltre, prevede l’utilizzo di strumenti tecnologici che purtroppo, talvolta, non sono di facile accesso per tutti, nonostante lo sforzo delle istituzioni in tal senso. Vogliamo affermare con forza che noi in classe siamo corretti e distanziati e non siamo noi la fonte del contagio. Bisognerebbe, forse, volgere lo sguardo ai trasporti: saliamo su pullman sempre pienissimi. In fondo chiediamo di ascoltarci, di considerare le nostre necessità di ragazzi e studenti. Siamo studenti... e la scuola ci rappresenta!
// Classe 3ª Bssa Iis Luigi EinaudiChiari
Ci siete e volete essere protagonisti del vostro presente e del vostro (e nostro) domani: bravi! Cercate ascolto e ve lo offriamo volentieri. Siamo interessati a conoscere cosa pensate, cosa desiderate, che sogni custodite.... Questo è un momento storico delicato, già di per sè scuola di vita, anche se lontani dall’aula. Oltretutto il tema è a dir poco controverso e ricco di colpi di scena: proprio ieri il Tar ha «bocciato» la delibera della Regione Lombardia che aveva vietato la ripresa della didattica in presenza (seppur contingentata) per le scuole superiori. Insomma, si apre una nuova fase non priva di incognite. Il vostro desiderio di vivere questo momento da protagonisti, e non da spettatori passivi, è meritevole di attenzione e spazi dedicati. Per queste ragioni mettiamo a disposizione le nostre piattaforme - dal giornale alla radio, la tv e la Sala Libretti - per far sentire la voce vostra, dei vostri coetanei, dei vostri insegnanti, i genitori, tutti coloro che sono chiamati a prendere decisioni, trovare soluzioni. Che ne dite di affiancare a questa vostra lettera-sfogo iniziative di riflessione corale e dibattito pubblico? Potremmo coinvolgere altre realtà del territorio ed individuare insieme gli interlocutori con i quali discutere del tema che vi (e ci) sta a cuore. (n.v.)
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