Sempre assicurata l’assistenza a tutti i pazienti cronici

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L’assessore Gallera, durante il forum tenutosi in città venerdì 13 luglio, ha espresso preoccupazione per la mancata adesione della maggioranza dei Medici di medicina generale (Mmg) alla riforma sulla Presa in carico della cronicità (da ora Pic), tanto da ipotizzare la necessità, per gli assistiti, di essere seguiti da altri professionisti. Corre l’obbligo di alcune precisazioni, circa lo stato attuale e futuro dell’assistenza a Brescia, per rassicurare i diretti interessati, ovvero quel 30% di cittadini portatori di una o più condizioni croniche. Non è affatto detto che i pazienti debbano rivolgersi ad altri medici per ricevere cure efficaci, di qualità e continuative, qualora il proprio Mmg non partecipi alla Pic. Lo dimostrano fatti ben noti; dal 2006 nella nostra Ats/Asl la gestione delle patologie croniche è ispirata ai Percorsi diagnostico terapeutici ed assistenziali (Pdta) applicati dalla maggioranza dei medici. Grazie alla lungimiranza della Dirigenza Ats (ex Asl) nella persona del suo direttore generale dott. Scarcella, e alla fiducia nella professionalità dei Mmg, è stato realizzato un modello organizzativo unico nel suo genere, a cui ha aderito l’80% dei professionisti, che garantisce a tutti i cronici elevati standard assistenziali. Lo documentano dal 2007 i report annuali del Governo clinico, a cui seguirà prossimamente quello del 2017, consultabili sul sito dell'ATS: https://goo.gl/MrLkmW Come ha rilevato l’assessore, le adesioni dei pazienti ai Gestori ospedalieri della Pic, nella persona del clinical manager in alternativa al Mmg, sono state scarse, non tanto perché gli ospedali non abbiano ancora ingranato ma per autonoma determinazione degli interessati: secondo i dati Ats al 27 giugno, su oltre 100mila potenziali utenti, solo 504 hanno scelto come Gestore della Pic il Civile e 223 le strutture private. Questo risultato è facilmente interpretabile: gli assistiti cronici bresciani sono già stati presi in carico e curati dal proprio Mmg da lungo tempo, secondo le regole di buona pratica clinica, e quindi non hanno ravvisato la necessità di rivolgersi ad altri, se non per situazioni di particolare complessità. Malauguratamente la riforma non ha tenuto conto del fatto che i 3/4 dei professionisti dell’Ats da oltre 10 anni accompagnano proattivamente i pazienti cronici nel loro percorso sanitario, in modo «familiare» e applicando le raccomandazioni dei Pdta. La riforma lombarda deriva dalle indicazioni del Piano nazionale della cronicità, ma non è l’unico modello proposto ed attuato; sia in Liguria nel 2017, sia più recentemente in Piemonte, sono state varate riforme per la Cronicità in linea con il Piano nazionale e di concerto con i sindacati, che affidano al Mmmg il ruolo di «regista» e primo attore dell’assistenza alla cronicità, in sinergia e collaborazione con la rete territoriale dei professionisti sanitari. In conclusione, i malati cronici possono stare tranquilli: il rischio di un possibile venir meno della qualità delle cure a Brescia è assai remoto perché gli attuali standard assistenziali saranno garantiti a tutti gli assistiti indistintamente, che accettino o meno la Pic. Insomma per i pazienti nulla cambia e continueranno ad essere curati con le stesse modalità degli ultimi anni sopra ricordate. La MG bresciana, lungi dall’opporsi al cambiamento, ha individuato nella cura integrata e globale delle condizioni croniche, ben prima dell’attuale riforma, la propria «mission» per una naturale vocazione alla tutela della salute dei più deboli e bisognosi di cure, specie domiciliari.

// Dott.ssa Marialuisa Badessi dott. Giuseppe Belleri dott. Francesco Bondioli dott.ssa Iside Maria Bono dott.ssa Annamaria Bottanelli dott. Roberto Cocconcelli dott.ssa Barbara Felisetti dott.ssa Adriana Loglio dott. G.Franco Michelini dott. Luigi Pialorsi dott. Gianni Piazza dott. Dario Pontoglio dott.ssa Mara Rozzi dott. G. Paolo Smillovich dott. Alessandro Zadra
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