Se l'autista dell'autobus si sente male
Vorrei contraddire almeno per una volta tutti coloro che usano questo spazio, per lamentarsi del servizio che l'azienda di trasporti Sia ci mette a disposizione quotidianamente per quanto riguarda sia la qualità del servizio sia per la professionalità di tutti i conducenti che quotidianamente hanno a che fare con traffico e con molti passeggeri diciamo «maleducati» che oltre a non pagare il biglietto pretendono anche la ragione, avvalendosi sempre della solita frase «tu sei razzista». Vorrei raccontare un fatto accaduto sabato 7 dicembre: come ogni fine settimana mi reco al cimitero di Salò partendo da Brescia. Erano le 9.12 del mattino quando fa' il suo ingresso in stazione l'autobus (premetto che avrebbe dovuto partire alle ore 9.10 quindi aveva 2 minuti di ritardo). Subito l'autista nell'aprire la porta si scusa del ritardo spiegando che arrivava direttamente dalla corsa precedente e aveva accumulato qualche minuto di ritardo dovuto al traffico e alle condizioni della strada dato che aveva nevicato la notte precedente. Dopo aver fatto accomodare tutti i passeggeri siamo partiti alla volta di Gargnano, io ero seduta proprio al primo posto, dato che purtroppo solitamente non sto molto bene se seduta nei posti posteriori. Arrivati nei pressi di Tormini il conducente avvertiva un po' di malessere e parlando con una passeggera lì al suo fianco avvertiva che si sarebbe fermato qualche minuto in stazione a Salò mettendo quindi sia il bus e i passeggeri in zona di sicurezza per verificare la sua situazione di salute. Purtroppo a Salò non è riuscito ad arrivare. Nella discesa ripida verso il paese si è visto benissimo che il conducente non poteva continuare oltre quindi trovava una zona con uno slargo utile a fermare l'autobus (oltretutto era il doppione) appena imboccato il parcheggio e quasi fermo l'autista si è accasciato sul volante svenuto e il pullman ha fermato la sua corsa contro il guardrail.
Una donna che stava parlando proprio con l'autista (a detta sua era un infermiera dell'ospedale di Brescia) ha tentato di rianimare il conducente per qualche minuto, al momento sembrava non volersi svegliare più tutti pensavamo ad un infarto!! Poi, di colpo, il miracolo! Ecco che pian piano si risveglia da quel lungo silenzio e si riprende. Appena capito quello che era appena successo il suo pensiero è andato subito ai passeggeri, si proprio a noi, che tutti illesi eravamo preoccupati proprio della sua salute.
All'arrivo dei medici provvedevano subito a caricarlo sulla ambulanza e ancora dal lettino il suo pensiero era rivolto ai suoi passeggeri, voleva essere sicuro che tutti noi stessimo bene. A noi non è possibile sapere cosa effettivamente fosse successo all'autista e mi auguro che non sia niente di grave, ma comunque il fatto che la sua prima preoccupazione sia stata rivolta prima di tutto a noi passeggeri mi ha molto impressionato, forse non siamo più abituati a pensare agli altri ma sempre a noi stessi.
Quindi mi sembra doveroso un ringraziamento alla Madonna che tutto sia finito bene, (proprio nel giorno della sua festa) un ringraziamento a Sia che ci affida ad autisti seri e responsabili e un ringraziamento e un augurio di pronta guarigione a quell'autista che prima di pensare a se stesso a pensato a noi, paganti e non, senza pensare a colore, razza o etnia religiosa. Grazie.
Una passeggera dell'autobus
Brescia
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