Sanzionato per aver fatto passare l’ambulanza al rosso
Chiedo gentilmente ospitalità fra le missive del suo prestigioso quotidiano per esporre quanto segue: in data 1 luglio 2016 mi trovo a dover percorrere la cittadina via Ducco dall'Ospedale Civile andando in direzione del Castello. Mi devo fermare al semaforo rosso all'altezza di piazzale Camillo Golgi, occupando la prima posizione della corsia di sinistra, essendo quella di destra già intasata. Tempo pochi secondi e vengo raggiunto da una seconda autovettura, una Mercedes-Benz Classe B prima versione. In quel momento si ode un'ambulanza arrivare verso l'incrocio semaforico a sirene spiegate, ambulanza che si piazza sulla corsia di sinistra dietro la Mercedes. Il semaforo è rosso, che fare, non potendo accostare per agevolare il passaggio del veicolo di soccorso? Decido, dopo aver verificato che nessun veicolo arrivasse da Piazzale Golgi, di partire, passando con il semaforo rosso (velocità rilevata Km/h 13), così come decidono di partire la citata vettura che mi seguiva, unitamente alla prima della corsia di destra, un taxi Toyota Prius Plus. L'ambulanza passa l'incrocio proseguendo il suo tragitto. Il risultato di tutto ciò? Una contravvenzione di Euro 175,00 (riducibili a 126,10 pagando entro 5 giorni dalla notificazione del verbale) e decurtazione di 6 punti patente. Telefono quindi al Call Center della Polizia Locale di Brescia, spiegando l'accaduto ed ottenendo come risposta che, «probabilmente l'ambulanza è transitata dal semaforo quando lo stesso era diventato verde» e che purtroppo, non avendo la Polizia locale un fotogramma utile, sono costretto a pagare. Mi si fa gentilmente presente inoltre che, se facessi ricorso, rischierei sanzioni economiche nel caso lo stesso non dovesse venire accolto. Ritenendo tutto ciò assurdo, chiedo cortesemente al proprietario del taxi nipponico ed al conducente della Classe B di essere contattato tramite il giornale per valutare un ricorso congiunto (da effettuare entro 30 giorni al Giudice di Pace di Brescia o al Prefetto) ritenendo la sanzione inflittami una sorta di «furto legalizzato».
// Francesco ColombiConcesio
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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