Rotatorie e indicatori di direzione

Viabilità.
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Da Wikipedia: "In un veicolo, l'indicatore di direzione è il complesso di dispositivi luminosi atto a segnalare agli altri veicoli in circolazione l'intenzione di cambiare direzione, di immettersi o uscire dal flusso della circolazione, cambiare corsia o effettuare inversioni a U. Secondo il Codice della strada, qualunque cambiamento di direzione deve essere indicato con le frecce. Gli indicatori di direzione sono detti anche frecce perché i primi, montati agli inizi degli anni Venti, erano delle frecce, della lunghezza di circa venti cm, alloggiate sulle fiancate dei veicoli".

Sempre da Wikipedia: "La rotatoria o rotonda o rondò alla francese (scrittura corretta in lingua francese "rondeau"), è un tipo di intersezione a raso (cioè le strade che afferiscono ad essa sono poste sullo stesso piano senza intersecarsi) fra due o più strade. Assolve alla funzione di moderazione e snellimento del traffico. Nel 1966 la Gran Bretagna generalizza la norma della precedenza ai veicoli che stanno già impegnando la rotatoria, mentre la Francia fa propria la regola nel 1983. Da allora la rotatoria, con obbligo di precedenza non convenzionale (a sinistra anziché a destra, ovvero chi si trova all'interno ha la precedenza su chi si deve ancora inserire), si diffonde rapidamente in tutta l'Europa occidentale. Il primo Comune italiano ad adottare la rotonda alla francese è stato quello di Lecco, nel 1989".

Chi quotidianamente affronta il traffico, si è già reso conto di dove voglio andare a parare; è ormai palese che l'indicatore di direzione, invenzione risalente al primo Novecento, non ha accompagnato la saggia invasione di rotatorie avvenuta in questi ultimi anni.

Ci sono infatti troppi veicoli a bordo dei quali i conducenti pensano a tante cose (sicuramente importanti) ma che non hanno nulla a che spartire con la volontà di interagire proficuamente con i mezzi che incontrano.

Grazie ad un corretto uso delle frecce, la sicurezza e la scorrevolezza delle innumerevoli rotonde acquisterebbero maggior valore; troppo spesso il telefonino e/o la sigaretta (un giorno spero di poter comprendere perché al volante solo il primo sia vietato) non agevolano azioni efficaci.

Non ho notato alcuna pubblicità formativa che, per questo aspetto, solleciti comportamenti più responsabili alla guida: la freccia è utile e vale la pena convincersi che per usarla non serve la balestra, anche quando le dimensioni del rondò sono così contenute che ricordano la mitica mela di Guglielmo Tell.

Ma dal 15 ottobre è in vigore una gran bella novità: la Regione si è occupata di me, risparmiandomi dall'imbarazzo che provavo affrontando, in automobile, rotatorie trafficate; possiedo infatti un euro2 diesel (del 2000, 130.000 km, correttamente revisionato e tagliandato, bollino blu... perfetto insomma!).

Emanuele Bresciani

Brescia

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