Ristrutturazione del Dipartimento di salute mentale

SANITÀ
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Con la conferma dei direttori generali dell'Asl e dell'Ao Spedali Civili cade qualsiasi pretesto teso a dilazionare la necessità di procedere alla ristrutturazione di un edificio del Dipartimento salute mentale, in cui pioveva direttamente dal tetto.
Riassumiamo i fatti: la Comunità protetta di via Bissolati (Cpa) del Dipartimento salute mentale di Brescia versa in condizioni strutturali fatiscenti, tali da non poter più ottenere l'autorizzazione al funzionamento e perciò l'accreditamento dalla Regione Lombardia (che garantisce il pagamento delle rette).
Viene quindi steso un progetto di ristrutturazione che coinvolge anche la Congrega della Carità, proprietaria dell'immobile, che naturalmente si accolla le spese per i lavori, ottenendo un aumento dell'affitto dal Civile.
Viene presentato un progetto, i responsabili lo convalidano e nel frattempo viene almeno rifatto il tetto.
Durante la ristrutturazione - prevista in 6/8 mesi - la Cpa si trasferirà nei locali del Centro diurno di via Romiglia, che conseguentemente troveranno destinazione presso la struttura Asl di via Mantovana, sede della Commissione invalidi civili, ora trasferitasi all'Asl di via Duca degli Abruzzi. Alla fine della ristrutturazione la Cpa riprenderà la sua operatività presso i locali rinnovati di via Bissolati.
L'azienda, a distanza di un anno e solo su pressante sollecitazione dei lavoratori, ha comunicato che il progetto dovrebbe finalmente partire il 1° febbraio: usiamo il condizionale perché avrebbe dovuto partire già l'1 aprile, poi l'1 luglio ed infine il 15 ottobre del 2010. Nel frattempo la riduzione dei pazienti da 18 a 8-10, necessaria al trasferimento temporaneo negli spazi più contenuti di via Romiglia, ha comportato per l'Azienda una riduzione nella risposta al bisogno di salute mentale del territorio e un mancato introito delle rette per i ricoveri che si aggira intorno ai 45mila euro al mese. A ciò si aggiunge il disagio degli operatori di lavorare in un luogo che necessita di lavori di ristrutturazione e quindi a rischio in termini di sicurezza, con continue richieste di interventi sulla struttura per tamponare la situazione. La prospettiva di un altro inverno in quella sede non è realisticamente auspicabile.
Ci permettiamo di suggerire, con lo spirito costruttivo che ci ha sempre contraddistinto, alcuni elementi di programmazione futura.
- proprio perché sono stati confermati i direttori generali ci attendiamo la stretta e tempestiva collaborazione sul trasferimento dei servizi dell'Asl da via Galilei (stabile di proprietà del Civile ora ancora parzialmente occupato da servizi Asl) nella sede Asl di via Duca degli Abruzzi. Via Galilei sarebbe una sede ottimale per il 1° Cps, servizio territoriale oggi collocato in un appartamento al 2° piano di via Malta dove l'Azienda paga 28.000 euro l'anno di affitto. Invece di mettere in vendita tutte le sue strutture per finanziare il project financing e pagare migliaia di euro per gli affitti dei servizi territoriali (Cps di via Malta, Cps di via Luzzago, Cpa di via Bissolati) l'Azienda ospedaliera adotti una politica di lungo respiro che dia risposte certe al loro funzionamento.
La permuta con l'Asl della proprietà dell'Ex Ospedale psichiatrico di via Duca degli Abruzzi prevedeva, per legge, che tutte le risorse (economiche o sottoforma di strutture) venissero destinate alla salute mentale. Dove sono andate a finire invece? Se si sono fatte scelte diverse, giustificabilissime, quale forma di compensazione però è stata trovata per soddisfare le necessità della psichiatria?
- Nelle «determinazioni in ordine alla gestione del Servizio sanitario regionale per il 2011» manca l'indicazione chiara di una scelta prioritaria per il superamento della centralità dell'ospedale e il potenziamento del territorio. Vero è che per la prima volta, per quanto riguarda la salute mentale, non solo si indicano gli obiettivi (incremento del rapporto con i medici di base, incremento degli interventi strutturati con le famiglie, aumento dell'accessibilità dei pazienti 18-34 anni), ma anche i livelli di risorse umane coerenti con la numerosità degli interventi. Cioè la Regione Lombardia autorizza l'assunzione di personale pluriprofessionale per incrementare la risposta ad una domanda che in questi anni è aumentata a dismisura (dal 1999 al 2005 aumento del 35% a fronte di un aumento del 10% di personale: «Il Sistema salute in Regione Lombardia» a cura del dott. A. Lora, presentato a Brescia).
- I 15 milioni di euro previsti dal documento sopracitato per la salute mentale serviranno soprattutto per le dimissioni dei pazienti lombardi ricoverati nei sei Ospedali psichiatrici giudiziari in Italia (in attuazione del Dpcm 1.4.2008 che prevede il trasferimento al Servizio sanitario nazionale delle funzioni sanitarie relative alla Sanità penitenziaria). Il «Progetto Opg - Regione Lombardia» del maggio/giugno 2010 ha definito gli obiettivi da raggiungere per i Dipartimenti di salute mentale. Siamo la regione che ha il maggior numero di persone ricoverate in queste strutture (270). Se entro il 28 febbraio dovranno essere inviati all'Opg di Castiglione delle Stiviere i progetti per le persone dimissibili lì ricoverate, come indicato nel documento regionale, l'individuazione delle strutture del Dsm in cui accoglierle è da prevedere in tempo utile con un ruolo attivo degli operatori del Dipartimento salute mentale. La Cgil-Fp di Brescia parteciperà il 14 e 15 gennaio ad Aversa al 6° forum nazionale salute mentale sulle strategie e pratiche per la chiusura degli Opg e il ruolo dei Dipartimenti salute mentale.
Ecco, a noi pare che nel 2011 ci sia molto da fare: da parte della Cgil, nella chiarezza dei rispettivi ruoli, verrà lo stimolo continuo ad agire e una verifica concreta sulle cose da fare.
Massimo Fada
Esecutivo Cgil Spedali Civili
Antonio Pedrini
Coordinatore Cgil Spedali Civili
Brescia

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