Rinnovo passaporti: le difficoltà del link per le prenotazioni

Ritorno sull’annosa questione del rinnovo passaporti nella Questura di Brescia. Scopro con piacere che proprio sul suo quotidiano il 25 gennaio 2018 si poteva già leggere qualcosa sull’argomento (non diamo dunque colpa al Covid perché nel 2018 non era ancora parte delle nostre vite). Più di un mese fa in occasione della richiesta di passaporto per mio figlio, minore, dunque senza necessità di appuntamento, abbiamo fatto presente della difficoltà nel prenotare tramite link. Ci è stato detto di inviare una «pec» con richiesta di appuntamento urgente, annoverando come tali necessità di lavoro, motivi di salute od anche turismo. Ed è così che abbiamo fatto: acquistato dei biglietti aerei per Londra ed inviato richiesta di appuntamento via PEC con la prova dell’acquisto dei biglietti. Ciò che ci è stato risposto ha per me dell’inconcepibile (le riporto in calce quanto ci è stato riferito). Credo che tutto ciò rappresenti di fatto un ostacolo all’esercizio di quello che è un diritto fondamentale, ossia la libertà di movimento. «Data: 22 novembre 2022, 10:19:57 Da: uffpassaporti.quest.bs@pecps.poliziadistato.it Oggetto: Re: Posta Certificata: partenza a gennaio Buongiorno, l’appuntamento deve essere prenotato collegandosi al link https://www.passaportonline.poliziadistato.it. L’accesso di autenticazione a mezzo spid permette di accedere all’Ufficio competente per territorio e subordinato al comune di residenza. L’agenda apre dal lunedì al venerdì alle ore 08.00 permettendo di visualizzare i posti disponibili. In merito a quanto da lei richiesto la informiamo che ad oggi NON vi sono appuntamenti disponibili in carattere di urgenza compatibili con la sua partenza riferita, pertanto se lo ritenesse opportuno la invitiamo a presentarsi presso lo Sportello Varie sito in questi Uffici, dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 12.30 al fine, ove possibile, di poter valutare personalmente la sua necessità con il responsabile dell’Ufficio. Ufficio Passaporti Brescia».
// Una cittadina indignata La cittadina indignata non è sola. Con lei numerosi altri lettori che, scorati se non addirittura imbufaliti, ci scrivono per sollevare una questione annosa che si acutizza in genere proprio prima dei periodi di vacanza. Un problema che assilla anche gli stessi operatori allo sportello, consapevoli di non riuscire a soddisfare le richieste. La mole del lavoro dell’Ufficio passaporti della Questura bresciana (circa 30mila pratiche l’anno) non giustifica però l’odissea di chi ha bisogno del documento di espatrio. Serve - e lo ripetiamo spesso - un intervento radicale per un flusso ormai asfittico e che moltiplica paradossi, come ad esempio l’impossibilità di un cittadino di accedere agli sportelli della provincia (Darfo e Desenzano) che invece avrebbero posti disponibili. Si resta in balia di un sistema informatico inaccessibile e di mail che suonano come prese in giro ma che oggettivamente indicano l’unica opzione disponibile per chi non è riuscito ad ottenere l’appuntamento: lo sportello «varie». Con una raccomandazione: presentarsi con documentazione completa e tanta pazienza. (n.v.)Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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