Regoliamo il mercato dei derivati
Ci voleva la crisi greca per rivitalizzare il dibattito sulla speculazione finanziaria. Alla ribalta in questo momento sono ritornati i Cds (Credit default swap). I derivati che scommettono su qualsiasi cosa. Dalle probabilità di insolvenza di uno Stato alla svalutazione dell’euro. Dalla svalutazione del dollaro alla carenza di materie prime.
Dal 2001 alla fine del 2009 l’ammontare di questi derivati è passato dai 630 miliardi di dollari (un terzo del debito pubblico italiano) a 36mila miliardi di dollari (venti volte il debito pubblico italiano).
Ad esempio: il fatto che questi derivati sono trattati al di fuori dai circuiti regolamentati, nessuno ha e ha mai avuto l’informazione completa sulle posizioni in essere da parte della più grande assicurazione del mondo. L’americana Aig che, ricordo, aveva venduto protezione contro il rischio di credito per importi multipli rispetto al suo capitale. Tant’è che con il fallimento avvenuto nel 2008 della Lehman Brothers il Governo Usa ha dovuto sostenerla con oltre un centinaio di miliardi di dollari.
Ora io credo che non sarà possibile bloccare completamente la speculazione. L’Europa ci sta provando e deve assolutamente riuscirci. Anche se l’80% dei derivati europei è trattato a Londra e anche se l’economia inglese ha abbandonato l’industria manifatturiera a favore della finanza.
In questo preciso momento storico la speculazione sulle materie prime ha ricominciato a mordere di nuovo (o forse non ha mai smesso).
Infatti è inspiegabile come mai i prezzi delle materie prime, in presenza di una economia mondiale stagnante (a parte la Cina), stiano aumentando senza controllo.
Sarebbe interessante conoscere la quantità delle materie prime trattate a livello di contratti confrontandola con la quantità fisica prodotta annualmente sull’intero pianeta terra calcolandone il rapporto. Ne vedremmo delle belle.
Sono convinto che nessuno sia in grado di dare questa risposta. È per questo che fa bene l’Unione Europea a chiedere di regolamentare, e quindi di conoscere cosa avviene in questi mercati che attualmente sono totalmente opachi.
Albino Zabbialini
già sindaco
di Muscoline
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