Queste righe per dirti ti amo e ti apprezzo

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Mi hai sempre rimproverato di non dirti mai «ti amo», inoltre di non trovare quelle parole dolci che ad ogni donna piace ricevere (ed ascoltare) meglio se più volte al giorno, poi, come se tutto ciò ancora non bastasse, mi hai accusato di non apprezzare (ne aiutare) il lavoro che svolgi quotidianamente fuori ed in casa e, ancora, di starmene invece ogni volta sul divano. Dopo queste tue parole io sono rimasto senza le mie e mi sono sentito un mostro. «Cosa posso fare», mi sono chiesto, «per porre rimedio a questa disdicevole situazione?». I tipi come me faticano parecchio ad esternare le proprie emozioni e tendono piuttosto a tenersi tutto dentro, compresi i sentimenti, figuriamoci poi quelli nobili e grandi come quelli che sento per te. Sì perché non si tratta di uno soltanto, il primo è l’amore, inossidabile e direttamente proporzionale ai giorni ed agli anni che trascorriamo insieme, poi c’è il rispetto, che non può mancare assolutamente, quindi la fiducia, l’apprezzamento per tutto ciò che fai e... potrei continuare ancora per un’ora. Avevo pensato per un momento di iscrivermi ad una di quelle trasmissioni televisive in cui sul finale si vedono le persone che si abbracciano dopo le tante incomprensioni ed i vari allontanamenti che le avevano divise ma questo genere di platealità non fa per me. Quindi ho deciso di scrivere questa lettera, consapevole di non riuscire a dirti fino in fondo quello che provo ma con la speranza che queste parole, sommesse e sincere, attraverso il nostro giornale possano arrivare dritte al tuo cuore amplificate, per chiederti perdono ed esprimere finalmente tutte quelle rimaste fino ad oggi mute e racchiuse segretamente nel mio. Con la promessa, d’ora in avanti, di provare a pronunciarne qualcuna in più ma, nel caso non dovessi riuscirci, perlomeno ora sai quanto sei importante per me.

// Giuseppe Agazzi
Rovato
Gentile Agazzi, comprendo perfettamente la fatica e il pudore di molti maschi nel manifestare anche a parole il loro amore nei confronti della fidanzata, della moglie, della compagna... Ma l’uso della parola è un privilegio che è riservato a noi esseri umani ed è un peccato non praticarlo (senza abusarne) per rinsaldare una relazione d’amore in tempi in cui questo troppo spesso latita e, anzi, drammatici per le tante donne che invece di parole ricevono violenze fino a morirne da parte di maschi che pretendono di amarle (di un amore malato). La fatica di trovarle e distillarle, le parole per dirlo, conferisce loro maggior peso e forza. Ma alla fine anche lei le ha trovate e le ha «pronunciate». Avranno di sicuro un’eco nella persona che le è cara. (g.c.)

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