Queste lettere che rappresentano il cuore dei lettori

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Il nome è scritto dinnanzi a me a caratteri cubitali, non mi resta che aprire: «Buongiorno, per "Lettere al Direttore", prosegua fino in fondo e se le trova davanti». Facile a dirsi, ogni passo è un’imperdibile pagina sul mondo, come tante finestre che mostrano ognuna la quotidiana infinità di cose che accadono vicine e lontane sul nostro pianeta sempre irrequieto e dall’anima variegata. Sobbalzo alle notizie di cronaca nera e vengo stuzzicato dalla rosa, rimango affascinato dall’arte e dalla scienza, articoli a me cari, nonché estasiato da eventi musicali ed emozionato da quelli sportivi. La realtà, come in un immenso teatro dalla platea stracolma, presenta infinite sfaccettature che molte volte riescono a superare persino l’immaginazione e, non c’è che dire, dalla prima all’ultima sono tutte degne di nota e meritevoli d’attenzione, persino leggendovi tra le righe, tuttavia in pochi ne verrebbero a conoscenza se non ci fosse chi le rappresenta in maniera veritiera ed imparziale. Dopo avere attraversato un universo di informazioni d’ogni genere e cultura eccomi finalmente giunto in un altro, più piccolo, ma comunque di grande interesse, le «Lettere al Direttore». Ha un pubblico che non parla mai al vento ed è fermamente deciso a dire la sua ogni giorno, esse rappresentano, letteralmente, la voce dei bresciani e non solo, vi si leggono cose belle e brutte, divertenti e tristi ma sempre attuali e coinvolgenti, in altre parole ben rappresentano il cuore e l’anima della gente desiderosa di esprimere commenti ed opinioni ed in cerca di una cassa di risonanza che ne consenta la massima diffusione. In aggiunta vi si scorge, e si apprezza, un’ulteriore peculiarità altrettanto rilevante ma che nel nostro tempo sembra desueta, come non ci appartenesse più. Si tratta dell’umanità ma qui, possiamo starne certi, è un evergreen e viene sempre messa nera su bianco. Toc! Toc! «Lascio la mia lettera, grazie ed arrivederci, per l’uscita?», «Faccia un giro ed è fuori!». Ci si vede, o ci si legge!

// Giuseppe Agazzi
Rovato
Il direttore risponde Il giornale è una finestra sul mondo, lontano e vicino, scritto a più mani. È scritto per i lettori. Ed è bello completare questo «percorso narrativo» proprio con le loro parole, i loro stimoli, i loro pensieri. Le lettere sono tantissime. Mai banali. Non tutte trovano pubblicazione ma tutte sono gradite. Aiutano a dare anima e corpo al fiume di parole. Grazie.

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