Quella vignetta offensiva ad «Annozero»
Mi chiamo Gloria Duranti e sono una studentessa di Giurisprudenza. L'altra sera, guardando la tv, mi sono imbattuta nel programma «Annozero».
Uno dei momenti salienti del programma è la presentazione delle vignette di Vauro: è stato a quel punto che mi sono sentita profondamente offesa. Mi riferisco in particolar modo a una vignetta che raffigurava il Santo Padre Benedetto XVI. Il contenuto era esplicitamente offensivo.
La vignetta non solo ha offeso me, in quanto cristiana, cattolica, credente e «praticante» (come va di moda dire in questi tempi), ma ha offeso me in quanto cittadina italiana che ha fatto dell'uguaglianza il principio etico fondamentale.
L'art. 3 della Costituzione è chiaro a riguardo: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali
, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione
». Non mi sembra che questo principio sia stato rispettato dal programma in questione, ritengo piuttosto che la regola sia stata la disparità di trattamento nei confronti di persone che non sono in linea con i principi etici e politici del programma.
Sarebbe auspicabile maggior rispetto nei confronti di chi, dal programma, viene considerato una minoranza e rappresenta il «diverso».
Sono profondamente delusa da chi «fa informazione» in questo modo, dimenticandosi del rispetto delle garanzie etiche e costituzionali e del fine ultimo dell'informazione che è, a mio parere, quello di informare ricercando la verità.
Sono invece riconoscente a quei giornalisti che, come voi del «Giornale di Brescia», si dedicano al proprio lavoro con alta competenza professionale.
Concludo ricordando che il Presidente della Repubblica Napolitano ha affermato ai giornalisti e a chi preposto a diffondere l'informazione che: «Nella Costituzione e nella legge possono trovarsi i riferimenti di principio
Fuori di questo quadro, ci sono solo le tentazioni di conflitti istituzionali e di strappi mediatici che non possono condurre, per nessuno, a conclusioni di verità e di giustizia. Spero e confido che di ciò ci si renda conto sempre più diffusamente da ogni parte, e al di là delle diverse appartenenze politiche».
Gloria Duranti
Salò
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato