Quel recinto per addestrare i cani

Caccia cinghiali.
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Con queste poche righe vorrei rispondere alla lettera pubblicata in questa sezione in data 18 maggio 2010 inerente il nuovo recinto per addestramento cani da seguita su cinghiale istituito in località Embocasso nel comune di Iseo. Prima di tutto mi scuso per il ritardo, ma il mio ruolo di presidente Uncc non rappresenta la mia fonte di lavoro ma solo una pura passione per cui ho altre priorità nella vita. Carissimo anonimo, già il fatto di dovermi rivolgere ad una persona che esprime le proprie opinioni senza presentarsi non è il massimo delle mie aspirazioni ma per fortuna viviamo in un Paese dove ci è data libertà di scelta per cui rispetto la sua scelta di non presentarsi. Che lei, come asserisce, non sia un cacciatore sinceramente ho i miei dubbi, visto che sembra piuttosto aggiornato sui regolamenti inerenti le competizioni per cani da seguita su cinghiale ma ciò non cambia ciò che voglio dire per cui vado oltre. Il recinto istituito in località Embocasso è stato realizzato grazie all'estrema disponibilità del titolare del fondo, degli appassionati cacciatori e cinofili bresciani di questa disciplina, del Comune di Iseo e della Federcaccia di Brescia. Del rispetto delle norme tecniche di costruzione si è fatto carico il Comune e tutte le direttive credo siano disponibili a tutti i cittadini per poter essere visionate per cui se si è optato per una rete elettrosaldata anziché per una rete di altro tipo ci saranno stati validi motivi che io non sono in grado di disquisire anche se reputo che una rete in un bosco sia sempre e comunque un poco deturpante per cui un tipo o l'altro poco cambia e comunque non essendo visibile da lontano ma sono da molto vicino reputo comunque l'aberrazione limitata in senso assoluto. Noto con dispiacere, ma con nessuna sorpresa data l'abitudine, che in questo nostro mondo di cinofili-cacciatori siamo sempre molto bravi ad usare la lingua e a farci del male da soli, meno a darci da fare e ad unirci per dare contro a chi ci vuole poco bene. Lamentarsi di un recinto nuovo, unico per tipologia nel raggio di alcune centinaia di chilometri, costruito a spese di un privato che nemmeno pratica cinofilia e ars venandi asserendo che non è abbastanza grande per organizzare competizioni di un dato livello e che non garantisce nessun vantaggio economico ai locali e alla provincia ma solo al proprietario del fondo mi sembra alquanto irrispettoso e ipocrita. Primo, nessuno di coloro che hanno messo il loro impegno nella realizzazione del recinto hanno mai pensato di realizzare il massimo dei massimi ma di realizzare il massimo con ciò che era disponibile, questo avevamo e questo abbiamo sviluppato, considerato che non avevamo nulla, mi sembra un bel passo in avanti. Secondo, non sono ne un esperto di economia ne un bravo contabile ma credo che calcolando anche solo il denaro che i cinofili bresciani appassionati di caccia al cinghiale risparmieranno in spese di autostrade, carburante, tempo e salute, potendo usufruire di questo recinto anziché doversi sobbarcare trasferte in Emilia o Toscana sia più che sufficiente per far rimanere e circolare nel territorio bresciano qualche euro in più. Se poi ci aggiungiamo l'indotto di coloro che da zone limitrofe si recheranno per competizioni nel nostro recinto pernottando anche per poche notti sul suolo bresciano e sebino in particolare gli euro aumentano ancora. Terzo ed ultimo punto, se lei aveva o ha un'alternativa o un progetto migliore siamo sempre disponibili a vagliare nuove possibilità e ci scusiamo di non aver percepito prima il suo urlo di disponibilità evidentemente con l'età è avanzata anche la sordità.

Sandro Stefana
Presidente Uncc di Brescia

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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