Quegli anni felici di note e cultura con la signora Carla
AA
Cara Carla, cara contessa, mi permetto di darti del tu. Non l’ho mai fatto in quarant’anni: per rispetto, stima, affetto e riconoscenza. Te ne sei andata in una giornata di sole, immersa nel verde di Collebeato che tanto amavi. Con le tue piante in fiore: rosa, bianco, giallo i colori e il profumo delle tue colline. La tua grande casa un «porto di mare»; primi anni settanta, noi ragazzini amici di Gherardo e gli amici più grandi di Luigi e Maddalena. Studenti, liceali, universitari, i tuoi innumerevoli parenti; decine di ragazzi e ragazze, adolescenti in festa, allegria sempre e comunque. La musica e il tuo pianoforte come sottofondo. Le merende, i giochi nel parco, le passeggiate nel bosco e lo studio. Tu sempre presente, vitale ed entusiasta tra questi ragazzi che frequentavano Villa Zoppola a Collebeato. Nella bonaria, accondiscendente e paziente «disperazione» di tuo marito, il Notaio Sandro Mazzola che accendeva la sua «Colombo» e si incamminava verso la tranquillità dei suoi boschi, al riparo da queste orde di ragazzi chiassosi e felici! Bastone da passeggio, giacca e cravatta: che gentiluomo! Ora, decine di padri e madri di famiglia, forse nonni, stimati professionisti, avranno ripensato con nostalgia, rimpianto e malinconia a quei tempi; al tuo sorriso, i tuoi consigli, la tua straordinaria vitalità e la gioia che trasmettevi. La tua voglia di vivere, di conoscere, di approfondire. L’amore per la musica, per l’arte, la cultura, il teatro. L’amore per il bello! Quanti musicisti hanno frequentato la tua casa; grandi direttori d’orchestra o solisti di fama mondiale, pittori, scultori; quanti artisti da tutto il mondo! Una vera Mecenate da grande Rinascimento. E il Notaio? Uno sguardo al cielo e via con un’altra «Colombo». Ti ricordi quando mettesti in «agitazione» mezza Brescia con l’arrivo del Primo Ministro delle Antille? La sua corte variopinta, i suoi Generali stracolmi di medaglie e le sue guardie del corpo. In giro per Brescia ad acquistare scarpe e vestiti, con i negozianti che si inchinavano al loro ingresso! Tu, il Primo Ministro, l’avevi fatto studiare (come tanti altri ragazzi); da te aveva vissuto per mesi. Commossa, mi raccontasti un giorno, che prima di morire volle salutarti telefonandoti per l’ultima volta: riconoscente sempre. E Peschiera? E Tremalzo? Anche qui tanti amici, parenti, festa, allegria, sport, cultura e buona educazione. E l’immancabile pianoforte. E l’immancabile «Colombo» del Notaio. Sorridendo, in dialetto mi diceva: «Danilo, che pasiensa». Villa Zoppola, Peschiera e Tremalzo: le tue case, diventati posti ormai quasi mitici, un marchio di fabbrica, un master di buona educazione, amicizia e cultura. Una patente di bon vivre, serietà ed onestà. Tu grande nuotatrice di rana, macinavi chilometri nel lago di Garda. Sempre un letto, un piatto e un sorriso per i nuovi arrivati! Quanti ricordi; estati meravigliose e inverni da favola. Non basterebbe un libro per raccontare la tua vita; le lotte partigiane con il tuo Sandro, la guerra… Tantissimi ricordi, aneddoti, storie. Le tue cene, i convivi, i ricevimenti. E le vigilie di Natale? Babbo Natale, l’asinello e i doni per tutti! Che meraviglia, che atmosfera affascinante e incantevole. E quando decidesti che io e Gherardo avremmo dovuto imparare correttamente il baciamano? Desistetti subito per evidente e manifesta incapacità degli allievi (però la colpa, diciamo la verità, fu di Gherardo; io oggi un po’ sono migliorato). Poi sono passati gli anni ma non la tua voglia di vivere, di sperimentare, di imparare, di viaggiare. Una vitalità incredibile! Una forza d’animo straordinaria. Le lezioni di pianoforte alla mia Lucrezia (la tua «stela»), la perfezione, la costanza, l’impegno che sempre, nonostante la tua sofferenza, dimostravi ed esigevi. Ti ricordi «Un’ora di musica da Nonna Carla»? Lucrezia, Claudia, Francesca e Donatella. Chopin, Schumann, Mozart, Diabelli, Bach, Schubert... Il tuo sorriso, la tua soddisfazione, il tuo orgoglio, si leggevano sul tuo viso dopo le loro esecuzioni. L’insegnamento, il pianoforte, la musica erano la tua vita. Centinaia e centinaia (migliaia) di persone sono venute a salutarti ed accompagnarti per l’ultimo viaggio: parenti, amici, collebeatesi riconoscenti (quanti hanno trovato lavoro per un tuo / vostro interessamento, un aiuto, un consiglio. Centinaia di album di nozze ritraggono gli sposi davanti al tuo laghetto, nel parco secolare sotto le tue magnolie) con affetto e stima per te e la tua famiglia. Sei stata un pezzo di storia importante - non solo di Collebeato - ma anche di Brescia. Sempre disponibile con tutti per un aiuto o un consiglio; sino alla fine ti sei interessata anche di me, del lavoro e della mia famiglia. L’ultima volta che ci siamo visti mi hai detto: «Ho vissuto una vita meravigliosa... ho suonato, ho insegnato, ho girato il mondo». Mi perdoni contessa, ma non riesco più a darle del tu: non ci sono abituato, mi sembrerebbe di mancarle di rispetto. Grazie di cuore: da parte mia, e sono sicuro, di tutta la comunità di Collebeato. Buon viaggio. Danilo Rigosa. P.S Non dimentichi il suo pianoforte; ho sentito che in Paradiso molti angioletti la stanno aspettando per prendere lezioni di musica… Mi saluti il Notaio! Danilo Rigosa Collebeato
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