Quanta eccellenza nel prendersi cura del mio papà

Il superlativo di qualità viene spesso utilizzato nel marketing senza un reale riscontro alla prova dei fatti. Io, figlia di un padre settantacinquenne ricoverato due volte in Chirurgia 2 e sottoposto a due interventi non banali, dopo averlo visto essere dimesso in perfette condizioni, posso affermare che la Fondazione Poliambulanza di Brescia è davvero un’eccellenza della nostra sanità, e noi bresciani dobbiamo esserne fieri. In quel reparto, l’eccellenza la fanno il dottor Carlo Tonti, la dottoressa Carlotta Ferretti e il dottor Alberto Manzoni. L’eccellenza la fanno la caposala Ornella e tutto il personale. L’eccellenza nasce dalla loro professionalità, empatia e attenzione verso il paziente e dalla loro massima disponibilità. Pertanto i ringraziamenti e i complimenti sono doverosi verso tutti gli operatori sanitari citati, certi che il superlativo «eccellenza», in questo caso, non sia affatto sprecato.
La figlia di GiacomoBrescia
Carissima, la bellezza di questa pagina è la varietà di temi, spunti, sottolineature. Se tuttavia dovessimo scegliere due categorie onnipresenti, diremmo: lamentele e ringraziamenti. E se per le prime abbiamo sommo rispetto, dando senso all’esistenza stessa di un giornale (povere le città e le province che non ne hanno almeno uno a fare da megafono), le seconde ci commuovono sempre, mostrando il lato più nobile della natura umana: la riconoscenza. Eccellente dunque è stata pure lei, nel prendersi la briga di rendere pubblico il bene ricevuto, concedendo a noi l’occasione per non disperare, ricordando che in mezzo al molto che non funziona - vedi la lettera seguente - c’è anche tanto, ma tanto di buono. (g. bar.)
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