Quando i genitori restano muti di fronte al torto

Lettere al direttore
Lettere al direttore
AA
Mi permetto di rivolgermi a lei per chiederle se mi può aiutare a capire perché, ora che le modalità della prova Tolc-Med 2024 sono state definite, non trovo nessun riferimento ai test effettuati da chi nel 2023 frequentava la classe quarta delle superiori. La mia richiesta è volta a fornire una risposta per la quale non trovo le parole e la persona a cui devo rispondere è mia figlia. Come posso spiegare le motivazioni per le quali il Miur, Ministero delle università e della ricerca, ha cambiato le regole delle prove di accesso alla facoltà di medicina istituite solo nel 2023? Cosa dico per illustrare le valide motivazioni di chi con le sue decisioni ha disilluso, smontato sogni, aspettative, mancato promesse a mia figlia di 18 anni che lo scorso anno ha saltato momenti di vacanza, volontariato oratoriale, situazione di sana e bella aggregazione per studiare ed affrontare due test per entrare a medicina? Mi può suggerire come rispondo a mia figlia che ha studiato si è preparata ed ha raggiunto il punteggio utile per entrare di diritto alla facoltà di medicina di Brescia la città in cui viviamo? In fondo la prova sostenuta da chi frequentava la quarta nella primavera/estate 2023 è la medesima che ha permesso agli studenti nati nel 2004 di iniziare a settembre 2023, questa facoltà tanto ambita. Cosa rispondo quando mi chiede perché un Governo può cambiare le regole del gioco durante la partita? Cosa dico a mia figlia che mi chiede perché i suoi diritti vengono calpestati appena raggiunta l’età della consapevolezza e del diritto al voto? Perché il merito (di cui tanto si parla) di mia figlia che si è impegnata in anticipo per realizzare il suo sogno di provare a diventare un medico non è considerato anzi annullato? Perché mia figlia come tutti quelli nati nel 2005, aspiranti medici, sono stati presi in giro, hanno chiesto alle loro famiglie di pagare 30 euro + 30 euro per l’iscrizione ad ogni test, ora si trovano a dover studiare per un tolc con regole diverse dalle precedenti? Perché i maturandi di quest’anno il 28 maggio (in piena preparazione per gli esami di maturità) ed il 30 luglio (raggiunto il traguardo del diploma da festeggiare con giorni di meritato riposo) devono giocarsi il loro futuro senza il giusto tempo e spazio mentale per la preparazione? Io le parole da dire non le trovo, non le so inventare, non voglio dire «benvenuta nel mondo dei grandi», ma le assicuro direttore che non riesco a trovarne altre. Lei mi sa aiutare? Stiamo parlando del futuro di ragazzi che sicuramente se hanno scelto di fare medicina sanno o per lo meno immaginano cos’è la fatica. Dov’è qui il merito? Attendo con speranza una sua risposta.
Alessandra Preti

Cara Alessandra,

restiamo muti pure noi, incapaci di spiegare le capriole, i dietrofront e gli avanti marsc’ della nostra politica e della corte di funzionari e burocrati che le fanno da corolla, a volte risolvendo i problemi, altre pasticciando e ingarbugliando le situazioni.

Ipotizziamo che a questa seconda fattispecie sia ascrivibile quanto successo a sua figlia e ai molti ragazzi e ragazze che si sono trovate nella medesima situazione.

Qualsiasi altro tentativo di spiegarne i motivi sarebbe destinato ad una rapida capitolazione, per cui meglio prendere di petto la questione e dire la verità: non viviamo in un mondo perfetto, giusto, specialmente in Italia, ma se dovessimo allargare i confini ed ascoltare il parere dei cittadini di altre Nazioni credo che la restituzione sarebbe identica.

Tanto vale allora essere onesti e schietti, riconoscendo la frustrazione come una componente della vita e cercando di insegnare a trasformarla non in deterrente o ammortizzatore di sogni ed aspirazioni, bensì quale propellente di riscatto, di rivincita, affinché il futuro sia migliore del passato e del presente.

È poca cosa? Sì, lo è.

Tuttavia già siamo costretti a convivere con le bizze e le incongruenze di chi comanda: non daremo la soddisfazione di ritenerla una condanna o una tagliola.

Sua figlia, cara Alessandra, ce la farà comunque, sempre.

Perché ha una mamma che combatte, che sa ancora distinguere il danno involontario dal torto causato apposta e non si arrende. (g. bar.)

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia